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alla presenza dell’Assessore alla Cultura Bruno Gambardella e del Vice Sindaco e Assessore alle Finanze Maria Elena Iaverone, che ha portato il saluto del Sindaco Paolo Foti, nonché dell’immancabile Presidente del CONI prof. Giuseppe Saviano, Don Emilio Carbone ha presentato l’edizione 2017 del Palio della Botte, giunta al suo ventesimo compleanno.
Gli esponenti dell’Amministrazione hanno sottolineato il prestigio e il valore del Palio come testimonianza di partecipazione attiva alla vita della città, il suo radicamento nella tradizione avellinese e l’importanza che una tale rassegna può avere per la riscoperta della storia e della cultura di Avellino.
Don Emilio ha spiegato ai presenti cosa ha significato portare avanti un’esperienza ventennale; vedere i figli dei partecipanti alle prime edizioni presentarsi per rivivere la stessa esperienza vuol dire aver costruito un piccolo patrimonio di memoria che appartiene a due generazioni.
In tutti questi anni non sono mancate le difficoltà, ma sono state superate con l’impegno personale e collettivo sostenuto dal desiderio di collaborare ed edificare, senza mai essere distruttivi.
Il Palio si prepara a festeggiare il suo ventesimo compleanno all’insegna della solidarietà: molte sono infatti quest’anno le associazioni e i progetti solidali che saranno presenti in questa tre giorni, dal 10 al 12 agosto; così è stato creato il villaggio solidale “Monte di Pietà”, per collegarlo con l’antica pratica, da parte dell’arciconfraternita, di sostenere le famiglie bisognose con la dote per le figlie, per evitare fenomeni come l’usura e le varie forme di schiavitù che ne derivavano.
Il volontariato è da sempre stato l’anima del Palio: Don Emilio ha speso parole di gratitudine verso tutti coloro, e sono tanti, che in questi anni hanno dedicato le loro energie all’allestimento e alla cura della manifestazione; un lavoro costante e silenzioso che coinvolge la comunità della parrocchia di Costantinopoli ma si estende anche ai gruppi delle altre parrocchie della zona di Avellino.
Il programma prevede uno schema ormai consolidato: il primo giorno l’atmosfera si scalda con i giochi di una volta, in una giornata ricreativa che vede protagonisti i bambini e le famiglie, in un clima di convivialità e di collaborazione educativa; la seconda giornata è forse la più gratificante, perché vede le nuove generazioni dominare la scena: i bambini e i ragazzi sperimentano il piacere di un’esperienza intensa, da protagonisti, diversa dalla consuetudine degli sport di massa, dei concerti o dalle pratiche di socialità virtuale a cui sono avvezzi, un andare controcorrente per riscoprire la propria città ed impegnarsi per la sua crescita, una bella palestra di educazione alla convivenza democratica attraverso una sana pratica sportiva, che crea aggregazione nel rispetto delle regole.
Il 12 agosto sarà il giorno del Palio delle contrade, che vede i giovani dei quartieri della città sfidarsi in un gara “fino all’ultimo battito”.
La tre giorni sarà allietata da altre attrazioni, che contribuiranno a ricostruire le antiche atmosfere dell’Avellino barocca.
Nel ringraziare i presenti, in particolare l’Amministrazione comunale per la fiducia che si rinnova da un ventennio, rispondendo alle sollecitazioni dei cronisti, Don Emilio fa presente che il Palio, con tutte le sue imperfezioni da migliorare costantemente, è sempre stato sostenuto dal Comune, con un finanziamento di 15.000,00 € di cui una parte viene erogata in anticipo per motivi organizzativi e l’altra a rendiconto effettuato; tale somma non rientra nel budget utilizzato per il Ferragosto, ma costituisce una voce di spesa differente. Malgrado la possibilità di finanziamenti esterni, si è sempre scelto di essere sostenuti dagli esponenti della comunità cittadina, affinché il Palio fosse parte integrante del patrimonio del popolo di Avellino e non dipendesse dalla volontà o dagli interessi di uno sponsor esterno. E anche se la scelta ha comportato un contenimento di spesa e un uso molto “artigianale” delle risorse, l’intenzione non era quella di allestire un evento spettacolare, ma quella di contribuire alla costruzione di un’identità collettiva e di una memoria storica della nostra città.
È consuetudine assegnare la somma simbolica di 250,00 € alla contrada vincitrice, per destinarla alle famiglie povere del quartiere. Da due anni a questa parte la squadra della contrada che si aggiudica il primo posto riceve come gratificazione un viaggio premio a Siena, per assistere al Palio più famoso d’Italia, per l’edizione di 2 luglio oppure per quella del 16 agosto.
Il Palio della Botte, come tante manifestazioni che sono radicate nelle storia e nella tradizione di tante realtà italiane, nasce dalla necessità di testimoniare la fede nel quotidiano, si nutre dell’esperienza religiosa e la rende esplicita attraverso l’impegno per l’edificazione dell’umana società, non può prescindere da questa coesione integrale tra corpo e spirito, dalla cura dell’anima che si esprime nel bisogno di prendersi cura delle persone nella vita comunitaria.
Il sacro non è altro che il livello più profondo dell’esperienza umana, quello che dà senso alle molteplici manifestazioni della vita personale e collettiva.
Ecco perché quest’anno i figuranti delle contrade, oltre all’omaggio floreale, offriranno alla Beata Vergine Maria un cero, segno della luce del Cristo che deve illuminare le nostre scelte e fare di noi dei portatori sani di questa luce divina.
Noi vogliamo che questa bella esperienza di fede e di umanità, di “divertimento” nella sua misura alta, ovvero di azione libera e gratuita, continui ad essere alimentata dalla presenza costante di tante persone, senza bruciare come un incendio, ma illuminando stabilmente le estati cittadine, per poi passare come un testimone dall’una all’altra generazione, in un processo di lenta ma appassionata edificazione nei nostri giovani, affinché non perdano la memoria e si riconoscano parte attiva della vita della città.
Buon 20° compleanno al Palio della Botte!

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