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Si tratta di una grande sperimentazione. Quest’anno, per la prima volta dopo le quattro precedenti edizioni, i campi di formazione e impegno E!State Liberi, ospitati a Quindici, presso il Maglificio CentoQuindiciPassi, animano la comunità per tre settimane. 
Dal 18 Luglio al 7 Agosto, Villa Nunziante Scibelli ha aperto le sue porte a quasi 50 giovani provenienti per la maggior parte dal settentrione di Italia. Alcuni di loro avevano già frequentato i campi di E!state Liberi, altri hanno conosciuto Libera e l’esperienza dei campi per la prima volta in Irpinia. 
Storie e volti diversi che hanno rappresentato la vera ricchezza nelle scorse settimane, esprimendo, in maniera impressionante, il cuore di questi vent’anni di Libera. La capacità di saper includere e di saper estendere la rete, intessendo relazioni umane di valore inesprimibile. 
Da qualche giorno è iniziata la terza settimana di campo, animata da un gruppo scout CNGEI della Capitale. Nelle scorse giornate, i giovani campisti hanno avuto modo di visitare il bene confiscato e restituito alla collettività, avendo così modo di comprendere la realtà territoriale ospitante. 
La programmazione di quest’anno ha come filo conduttore l’idea di creare spazi ed opportunità, partendo dal contesto sociale e culturale locale. Proprio per questo, nel novero degli ospiti – formatori, rientrano le figure più disparate: attori locali, istituzioni, esponenti delle forze dell’ordine e della magistratura, rappresentanti del settore nazionale di Libera. 
Domani, 4 Agosto 2016 dalle ore 16.00 presso il Maglifico, i ragazzi avranno modo di relazionarsi a due figure di spicco, rappresentanti i due temi principali su cui Libera organizza le sue attività. Daniela Marcone, vicepresidente e responsabile nazionale di Libera del settore memoria e Rosario Cantelmo, Procuratore di Avellino. 
Memoria e Impegno, il binomio che permea ogni più piccolo gesto d’azione quotidiano. La memoria, quelle delle vittime innocenti delle mafie e l’impegno, quello non solo delle forze dell’ordine e della magistratura, ma della società intera che sceglie, per la propria parte, di essere attrice nella lotta alle mafie. 
Un pomeriggio, quello di domani, che più di ogni altro ricorderà ai ragazzi che il vero campo inizia quando ciascuno rientrerà a casa e sceglierà di impegnarsi sul proprio territorio.
 

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