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 “Il Vinitaly è un appuntamento importante per il comparto vitivinicolo irpino ma non basta: stiamo lavorando a un progetto complessivo affinché i produttori non si siedano allo stesso tavolo solo per l’appuntamento di Verona ma per condividere un programma complessivo di sviluppo del settore”. A dichiararlo, il direttore di Coldiretti e vicepresidente della Camera di Commercio di Avellino, Salvatore Loffreda, a pochi giorni dall’incontro organizzato a Palazzo Amoretti per definire le strategie in vista della prossima edizione 2017 di Vinitaly. “Il mondo vitivinicolo irpino non può girare esclusivamente intorno alla fiera veronese – sottolinea Loffreda – che, pur appuntamento importante, non basta per il rilancio del settore. Bisogna riposizionare sui mercati nazionali e internazionali il brand Irpinia che rischia di vedere indebolito il proprio appeal, in mancanza di un’attività di comunicazione costante ed efficace. Il territorio ha risentito negli ultimi anni di alcuni effetti negativi legati a vicende regionali, nonché di una situazione produttiva che negli ultimi anni non sempre si è sviluppata in coerenza con le proprie radici storiche. Adesso è necessario superare le divisioni del settore e remare tutti nella stessa direzione. Abbiamo un Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia che associa centinaia di realtà aziendali di varie dimensioni ed è in crescita e molto attivo sul territorio. Abbiamo grandi marchi internazionali – a cominciare da realtà storiche come Mastroberardino – che possono fare da volano a tutto il settore. Iniziative come Vinitaly, dunque, vanno inserite in un contesto complessivo di valorizzazione del territorio, attraverso una campagna di comunicazione nazionale e internazionale, il recupero del brand e un’attività di incoming culturale che preveda visite guidate alle cantine, degustazioni e conoscenza approfondita del nostro straordinario territorio da parte dei buyers e dei consumatori”.  Coldiretti sta lavorando con il Consorzio di Tutela e con tutte le aziende del territorio per definire le strategie di valorizzazione del brand irpinia: “Un’area che sconta gli effetti tipici di una crescita rapida delle strutture produttive, non assistita da adeguato sviluppo delle potenzialità di marketing e distributive – rivela Piero Mastroberardino, presidente della storica cantina e punto di riferimento della vitienologia italiana – è necessario sensibilizzare la compagine dei produttori a salvaguardare il tema del valore, a non sminuire le proprie produzioni e il proprio ruolo professionale, ad affrontare i canali distributivi avendo sempre a cuore la nobilitazione del risultato dei propri sforzi, il vino, che va vissuto in una prospettiva di lungo termine, senza patire le tensioni di certe fasi congiunturali. La filiera vitienologica è delicata e complessa, richiede un lavoro costante di posizionamento sui mercati, nervi saldi e convinzione nelle potenzialità del proprio territorio. È bene che iniziative come Vinitaly siano rafforzate e vedano la presenza corale dei produttori irpini – conclude Mastroberardino – ma al tempo stesso è auspicabile che si metta mano finalmente, dopo anni di inerzia, a un piano di comunicazione che possa favorire la corretta percezione delle caratteristiche della nostra terra e dei suoi frutti, sia verso la platea degli appassionati italiani, sia nei confronti delle comunità di consumatori presenti in aree del mondo interessanti per i ritmi di crescita dei consumi dei vini di pregio”. Secondo i dati Coldiretti, sono oltre 6mila gli occupati nel settore vitivinicolo, la prima “industria” della provincia di Avellino, con quasi 200 cantine e migliaia di piccoli e medi produttori che operano in un mercato – eccezion fatta per qualche decina di marchi più affermati – esclusivamente nazionale. “Eppure abbiamo Paesi come Stati Uniti, Canada, Germania, Giappone molto interessati ai nostri vini – conclude il direttore Loffreda – però è necessario mettere a sistema tutto il comparto e renderci credibili al di fuori della nostra provincia. Il mio invito è quello di mettere da parte inutili e sterili polemiche e di lavorare per posizionare l’Irpinia nei mercati che merita”.

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