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Sei talenti, sei premi. Hanno tra i trenta e i quarant’anni e provengono da tutta Italia i giovani ricercatori che fanno grande il nome del nostro Paese in Nord America.  Ilaria Iacobucci si è aggiudicata il Paola Campese Award for research in Leukemias. A Gaetano Santulli e Silvia Balbo, ex aequo, è andato il premio Hogan Lovells Award in Medicine, Biosciences and Cognitive Science. Umberto Berardi è il vincitore del Franco Strazzabosco Award for Engineers. A Fabrizio Antici è stato assegnato lo AnnaMaria Molteni Award in Mathematics and Physics. Andrea Isella ha meritato lo Young Investigators Award in Environmental Sciences, Astrophysics and Chemistry. Sono i sei ricercatori italiani che si sono fatti strada in università e centri di ricerca di Usa e Canada, premiati martedì 18 ottobre all’ambasciata italiana a Washington da ISSNAF, la fondazione degli scienziati italiani in Nord America che riunisce 4mila uomini e donne del mondo della ricerca.

 «Nella scienza i confini non hanno futuro, e le reti di collaborazione, di cui ISSNAF è un esempio, sono infrastrutture immateriali che sempre più rappresentano un valore aggiunto – dichiara il presidente della fondazione Vito M. Campese –. Ringrazio l’Ambasciata italiana a Washington e tutti gli ospiti che ci onorano della loro presenza. Ci fa particolare piacere aver dato  spazio a Human Technopole, che ISSNAF considera un ottimo progetto, che può rappresentare il primo di una serie di progetti che l’Italia mette in campo per attirare italiani che sono ora all’estero e permettere loro di riportare nel loro Paese la conoscenza che hanno sviluppato in tanti anni di lavoro, oltre che attrarre ricercatori stranieri».

 «La comunità scientifica italiana negli Stati Uniti – è il commento dell’ambasciatore dell’Italia negli Usa Armando Varricchio –, costituita da professionisti di altissimo valore, contribuisce in maniera determinante a rafforzare la cooperazione tra Italia e Stati Uniti in un settore strategico dei rapporti bilaterali. L’attività di networking assicurata da ISSNAF offre opportunità concrete per approfondire questa collaborazione e svilupparla ulteriormente».

 

L’evento annuale di ISSNAF, che si è tenuto lunedì 17 e martedì 18 ottobre 2016 con il titolo “Innovation through science”, è stata la prima occasione di presentare il progetto Human Technopole, il polo della ricerca che sorgerà su parte dei terreni dell’Expo di Milano, di fronte a una platea internazionale. A farlo è stato Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiani di Tecnologia (IIT) che ha discusso “Il modello IIT e lo Human Technopole”, in uno dei panel nella giornata di lunedì.

 

I 6 vincitori degli ISSNAF Awards: le loro storie

 ùIlaria Iacobucci, di 36 anni, nata a Termoli, si è laureata all’Università di Bologna in Biotecnologie Mediche. È research special follow al Jude Children’s Research Hospital di Memphis. La sua ricerca si concentra sulle forme meno studiate e con percentuali di sopravvivenza ridotte di leucemia, per le quali fino a qualche anno fa la tecnologia non era in grado di indagare l’alterazione genomica che provoca l’insorgere della malattia.

 

Gaetano Santulli, di 36 anni, nato ad Avellino, ha conseguito laurea e dottorato all’Università Federico II di Napoli in medicina e chirurgia, ha poi ottenuto una borsa di studio post-dottorale alla Columbia University e la specializzazione in cardiologia, summa cum laude, nel 2010. Il suo lavoro oggi è finanziato dal National Institutes of Health (NIH) e sta progettando l’inizio di una carriera indipendente. Ha maturato un’esperienza sia nella ricerca clinica che in quella di base, con un’attenzione particolare all’infarto, alle aritmie, all’ipertensione e al diabete.  La sua ricerca «individua nei flussi di calcio tra reticolo endoplasmatico e mitocondri un potenziale bersaglio per la cura di diverse malattie, dallo scompenso cardiaco al diabete».

 Silvia Balbo, di 40 anni, nata a Torino, si è laureata nella sua città in Chimica e tecnologie farmaceutiche e oggi è docente alla University of Minnesota. Balbo è una dei finalisti per l’Hogan Lovells Award in Medicine, Biosciences and Cognitive Science degli ISSNAF Award 2016. Il progetto con il quale Silvia Balbo ha partecipato agli ISSNAF Award studia il meccanismo attraverso il quale agenti endogeni e non (come possono essere uno stato infiammatorio o il fumo di tabacco) creano quel danno specifico al DNA che poi a ricaduta fa “partire” l’insorgere del tumore.

 Umberto Berardi, di 32 anni, nato a Foggia, è professore associato alla Ryerson University di Toronto, una laurea in Ingegneria Edile-Architettura al Politecnico di Bari, un master a Southampton (in Inghilterra), un dottorato a metà fra Torino e Bari. Si occupa di materiali innovativi nei sistemi edilizi: in particolare finestre in aerogel, altamente isolanti, o materiale a cambiamento di fase, dalla capacità termica molto elevata. Uno degli ambiti di studio è l’invecchiamento dei sistemi edilizi realizzati con materiali innovativi: capire, da qui a 50 anni, come cambiano e se si mantiene alta l’efficienza delle prestazioni.

Patrizio Antici, di 42 anni, nato a Bruxelles, è un fisico, ingegnere e startupper che lavora in Canada, dove fa ricerca allo Institut National de Recherche Scientifique (INRS) di Montreal. Padre diplomatico italiano, madre tedesca, Antici ha vissuto a Roma per 10 anni, compresi quelli decisivi dell’università, ingegneria elettronica a La Sapienza. Poi il dottorato in fisica alla Ecole Polytechnique di Parigi, seguito da un secondo dottorato in ingegneria, di nuovo a La Sapienza. La sua ricerca si basa sull’uso di un laser ad alta potenza come acceleratore di protoni: il risultato si chiama “accelerazione laser plasma” ed è un campo di ricerca all’avanguardia.

Andrea Isella, di 42 anni, nato e cresciuto a Sovico (provincia di Monza e Brianza), si è poi laureato in Astronomia all’Università di Padova e ha conseguito un dottorato all’Università di Milano prima della svolta americana: una fellowship messa a disposizione dalla Nasa che lo ha portato all’Istituto Californiano di Tecnologia, a Pasadena, e ora come assistente professore alla Rice University, a Houston, in Texas. Ed è là, con un gruppo di ricerca formato da sei persone, che Andrea Isella continua a portare avanti la sua ricerca per capire come nascono i pianeti servendosi di osservazioni nelle frequenze radio ottenute con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), un radio interferometro situato a circa 5mila metri di altitudine nel deserto di Atacama, in Cile.

 

Che cos’è ISSNAF

Fondata nel 2008 sotto gli auspici dell’Ambasciata Italiana negli Stati Uniti su iniziativa di 36 noti scienziati ed accademici, tra cui 4 Premi Nobel, ISSNAF (Italian Scientists and Scholars of North America Foundation) è un’organizzazione no-profit, la cui missione è quella di promuovere la cooperazione in ambito scientifico, accademico e tecnologico tra ricercatori e studiosi italiani che operano in Nord America ed il mondo della ricerca in Italia. Con un network di oltre 4.000 affiliati, che annovera illustri scienziati e giovani ricercatori, ISSNAF è il maggiore rappresentante della diaspora intellettuale italiana in Nord America e un ponte che collega le due rive dell’Atlantico, per consentire la condivisione e la diffusione di un’inestimabile patrimonio conoscitivo. Nella sua attività, ISSNAF collabora con altre organizzazioni e fondazioni, istituzioni ed enti governativi, tra cui il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero della Salute e quello degli Affari Esteri, l’Ambasciata Italiana, la rete Consolare e degli Istituti Italiani di Cultura negli Stati Uniti e in Canada.

 

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