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Torino – Monsignor Filippo Ortenzi, arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa, interviene in merito alla tavola rotonda che si terrà oggi al Salone di Torino, sul tema proposto dalla casa editrice ABE dell’irpo-sannita Arturo Bascetta, sulle minoranze etniche della Campania, nell’ambito del Festival dei due Principati.

Mai come in questi giorni, dopo le vicende della Basilica di Agia Sofia di Costantinopoli, il tema di ABE Napoli si mostra alquanto di attualità e coinvolgente in questa anteprima nazionale sulle minoranze etniche che vedrà Bascetta in questo lungo viaggio itinerante del Festival Letterario, che avrà come prossime tappe Greci (Av), dove la minoranza arbereshe ha praticamente dato origine all’intero paese, indi a Benevento, dove i paesi dell’alto Sannio-Foggiano hanno quasi tutti una matrice greco-albanese, oltre i centri irpini che già conosciamo, come Ariano Irpino, etc.

«Gli arbëreshë sono una minoranza etno-linguistiaca – ha detto il monsignore, anticipando il suo intevento di venerdi al Salone di Torino – presente soprattutto nell’Italia meridionale. Gli italo-albanesi italiani, contrariamente a quello che si può pensare, non vengono dall’Albania ma sono popolazioni di etnia albanese originarie dalle regioni greche dell’Epiro, della Morea e dell’Attica (tribù greco-albanese degli arvaniti) emigrata in Italia tra il 1400 e il 1800 per sfuggire alle persecuzioni turco-ottomane. Gli arvaniti erano di religione greco-ortodossa e, fino alla Contro Riforma (Concilio di Trento 1542-1463), le comunità italiane dipendevano dal Patriarcato bulgaro di Ocride (oggi si trova nella Repubblica della Macedonia del Nord). Distribuiti in almeno 50 località dove ancora si parla l’arbëreshë (tra Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) con oltre 100.000 locutori, gli italo-albanesi subirono un processo di latinizzazione e cattolicizzazione da parte dei governi spagnoli (che governarono il Regno di Napoli fino al 1714) e dei successivi governi borbonici. Non essendo, la Chiesa Cattolica, riuscita nell’intento di latinizzare detta popolazione, che ha mantenuto costumi e spiritualità ortodosse, soltanto nel XX secolo la Chiesa di Roma ha costituito due Eparchie sui juris di rito bizantino, quella di Lungro (1919) per le comunità dell’Italia peninsulare e quella di Piana degli Albanesi (1937) per le cumunità della Sicilia.

Oggi nel Sud diversi albanesi stanno riscoprendo le loro radici ortodosse e diverse comunità sono ritornate all’Ortodossia (in Calabria grazie soprattutto al Patriarcato di Costantinopoli nel reggino e a quello Russo nel cosentino) e sempre più sono gli arbëreshë che si stanno avvicinando all’autoctona Chiesa Ortodossa Italiana. A titolo meramente informativo va ricordato che uno dei primi Presidenti del Consiglio del neo-costituito Regno d’Italia fua Francesco Crispi, patriota liberale, anticlericale e massone che fu, insieme a Garibaldi, uno deigli ideatori della spedizione dei mille che portò all’unificazione della nostra Patria».

Alla tavola rotonda che si svolgerà oggi alle ore 18,00 a Torino – Salone Madonna del Pilone – viale Michelotti n. 102, avente per tema: Le Minoranze etniche e le religioni il caso arbëreshë, saranno presenti autorevoli ospiti nazionali come relatori: il dott. prof. Luigi Bersano, docente all’Università di Torino e dirigente del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni); il dott. prof. Sergio Astrologo, docente universitario e storico dell’Ebraismo; il dir. Arturo Bascetta, editore ABE Napoli, già Premio Unesco Club Napoli nel 1989, e presidente del premio “Penne d’Argento”; il dott. Silvio Magliano, dirigente della Regione Piemonte. Tra gli organizzatori dell’evento anche il dott. prof. Massimo Giusio, dirigente dell’Osservatorio sul Pluralismo Religioso, Presidente Nazionale del Tribunale Nazionale Ecclesiastico della Chiesa Ortodossa Italiana e Vice Rettore dell’Università Ortodossa San Giovanni Crisostomo. Tra i relatori anche mons. Emanuele Ferrero, in rappresentanza della Chiesa Ortodossa Italiana, canonico antoniano e responsabile della Parrocchia San Martino di Tours di Torino.

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