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Un viaggio musicale nella storia dell’umanità, in cui si fondono memoria e presente, dalla Genesi al Mezzogiorno di oggi. E’ quello che consegna Eugenio Bennato con “Qualcuno sulla terra”, edizioni Sponda Sud, un itinerario fatto di canzoni inedite ispirate alla creazione, da “Fiat Lux” a “L’arca di Noè”, da “Kifaja” a “Ballata di una madre”. Eugenio si cimenta questa volta con la direzione del sestetto vocale de “Le Voci del Sud” (Letizia D’Angelo, Laura Dentato. Laura Cuomo, Francesco Luongo, Angelo Plaitano), passando in rassegna, alla sua maniera, le fasi che hanno accompagnato la storia dell’umanità. Un titolo “Qualcuno sulla terra”, che si fa riferimento alla responsabilità dell’uomo, alla possibilità che ha ogni uomo di intervenire nella storia. Il disco si conclude con l’opera “A Sud di mozart”, suite musicale in tre movimenti scritta a quattro mani da Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò. “La forza dell’uomo è la sua ragione – spiega Bennato – così inizia il suo cammino nella storia. In mezzo la luce, il movimento, la bellezza. E una parola “Kifaya”, che vuol dire basta e che ispira alla non violenza, per scalzare pacificamente poteri inamovibili”. Un piccolo gioiello che prende il titolo dal brano “Qualcuno sulla terra”, altro omaggio alla forza dell’amore capace di muovere l’universo e di trasfigurare ogni cosa, con la partecipazione di Pietra Montecorvino.
Da sempre la voce di Eugenio è sinonimo di pace, condivisione di culture, rispetto delle diversità, fratellanza tra popoli. Dalla scommessa lanciata con Carlo D’Angiò all’esperienza della Nuova Compagnia di Canto Popolare (1969) e Musicanova (1976), fino alla nascita del movimento “Taranta power”, capace di riunire i grandi maestri della musica etnica delle varie regioni del sud. Dopo lo storico esordio nella piazza centrale di Lecce, con “I cantori di Carpino”, Matteo Salvatore, Antonio Infantino, i gruppi salentini Alla Bua e Aramirè, il gruppo storico calabrese Phaleg, i solisti della Tarantella di Montemarano, è la volta di un tour rivolto al pubblico alternativo dei centri sociali, dalla Flog di Firenze al Leoncavallo di Milano, il Pedro di Padova, il Livello 57 di Bologna e Il Faro a Roma. Il movimento conquista immediatamente decine di migliaia di giovani e porta alla pubblicazione di due LP diventati storici, “Lezioni di tarantella” e “La tarantella del Gargano”.
Protagonisti i grandi maestri depositari dello stile popolare per la prima volta in una sala discografica professionale. Contemporaneamente esce l’album “Taranta power”, con brani scritti da Eugenio sul ritmo di taranta rispettoso dello stile popolare.
Nel 2000 fonda a Bologna, con la collaborazione di Silvia Coarelli e Maristella Martella, la Scuola di Tarantella e danze popolari del Mediterraneo, con l’obiettivo di promuovere i balli popolari del Sud. E’ il primo passo della riscoperta della Taranta che si fa occasione di riscatto del Sud. Eugenio fa concerti in tutto il mondo con la sua band: Europa, Canada, Stati Uniti, Venezuela, Chile, Argentina, Brasile, Marocco Algeria, Tunisia, Egitto, Turchia, Siria, Filippine, Corea, Tailandia, Angola, Mozambico, Australia. Nel 2000 assume la direzione artistica del Carpino folk Festival in Puglia, e in Calabria del festival Tarantella Power, diretto insieme ai musicisti calabresi dell’associazione Arpa.
Nel 2002 esce l’album “Che il Mediterraneo sia”. Sul ritmo di taranta, risuona per la prima volta nei suoi brani la vocalità della lingua araba grazie al contributo di artisti di tutto il mondo.
Nel 2007 esce l’album dal titolo “Sponda sud”, interamente composto da brani inediti.
Nel 2008 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Grande Sud, interpretato insieme a Pietra Montecorvino.
Nel 2009 per raccontare la genesi di “Brigante se more” scrive un libro in cui racconta la sua passione per i briganti. Per l’editore Rubbettino nel 2012 pubblica “Ninco Nanco deve morire – Viaggio nella storia e nella musica del Sud”.
Nel 2011, in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, compone dieci ballate raccolte nell’album dal titolo Questione meridionale. Fino a “Da che sud è sud”, pubblicato nel 2017, da cui nasce un tour teatrale.

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