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Taglio del nastro simbolico alla parte di Piazza libertà completamente riqualificata, quella antistante Palazzo Vescovile.

Assente il sindaco Paolo Foti, nonostante la sua presenza fosse stata annunciata  prima del Consiglio comunale disastroso di ieri pomeriggio.

Non è mancato comunque un ricco parterre di amministratori. Oltre all’assessore ai lavori pubblici Costantino Preziosi e al vicesindaco Elena Iaverone, c’erano anche il consigliere Gianluca Festa, il Presidente del Consiglio comunale Livio Petitto, gli assessori Marco Cillo e Arturo Iannaccone e, dulcis in fundo, il senatore Enzo De Luca.

 

A Preziosi è toccato analizzare la parte tecnica degli interventi e lo stato dell’arte dei lavori rimanenti da realizzare sulla piazza: “Oggi si aprirà circa il 70% della Piazza a fronte dei 12mila mq pedonali e dei 3mila di tratto carrabile complessivi. Entro il prossimo mese completiamo anche la parte a ridosso di Corso Vittorio Emanuele, fondamentale perché di collegamento tra Piazza Garibaldi e Corso Umberto”.

Non si sbilancia ancora sulla data di ultimazione di tutti gli interventi, ma l’assessore si dice fiducioso che per il ferragosto avellinese, i cittadini potranno già utilizzare l’intero spazio. 

Del resto ricorda i numerosi ritardi per lo stato di avanzamento dei lavori dovuti a fatti estremi e contingenti ma, nonostante questo, “finalmente stiamo arrivando alla conclusione dell’opera più importante della città”.

Rispetto alla pavimentazione bianca, oggetto di numerose polemiche, Preziosi- ricordando come ha assunto l’incarico di assessore ai lavori pubblici nel novembre 2014 quando il progetto era già stato approvato e stavano partendo le gare di appalto- precisa di aver lavorato affinché si eliminasse la pietra lavica almeno dalla parte carrabile.

A breve, infine, entreranno nel cantiere della pizza anche le due ditte che dovranno provvedere al restauro delle due fontane, seguondo l’accordo di programma che tenga conto dei vincoli della Sopraintenza. 

Se al taglio del nastro Preziosi sarà ancora assessore, considerata la crisi che vive Palazzo di città, il diretto interessato ricorda di essere soltanto un tecnico e non essere interessato alla parte politica. 

 A non sottrarsi ad un’analisi politica di quanto accaduto ieri in Consiglio ci pensa Festa sostenendo che l’epilogo dell’assise, con tanto di dimissioni di Enza Ambrosone dalla carica di capogruppo Pd, certificano quanto lui sostiene da tempo: “Non c’è più una maggioranza e anche il sindaco deve prendere atto della condizione in cui versa la sua amministrazione. 

La situazione Acs ha creato significative assenze in aula, segno che Foti, politicamente oltre che numericamente, non ha più una maggioranza. Dimostri un atto d’amore rispetto alla città e vado a casa”, rilancia Festa dicendosi disponibile a partecipare ad un governo pilotato fino al prossimo appuntamento elettorale utile (proposto da Giancarlo Giordano) sostenendo, al contempo, che “nemmeno un commissairmento sarebbe più dannoso di questa esperienza amministrativa” considerato che i dirigenti comunali anche con il Commissario continuano a lavorare.

Infine, rispetto alle dure denunce avanzate ieri in aula circa minacce che avrebbero subito alcuni consiglieri, cerca di ridimensionare il peso delle sue parole: “Ho solo detto che se ci sono anche altre responsabilità devono emergere. Io ho fatto solo chiaro riferimento alla sfogo avuto dal sindaco recentemente con un autorevole giornalista irpino, scrivendo in un messaggio di consiglieri comunali che “hanno fatto i loro comodi”. Ebbene se esiste questa tipologia di consiglieri che eventualmente condizionano anche l’attività del sindaco, dobbiamo sapere chi sono. Il sindaco ha il dovere di fare questi nomi”. 

 

Infine Petitto dice di aver apprezzato “l’atto di coraggio” della Ambrosone ma invita il sindaco a meditare prima di arrivare a scelte azzardate e “affidarsi al partito”, oltre che chiarire con quei consiglieri di maggioranza che “continuano ad assumere determinati atteggiamenti” da cha parte vogliono stare.

 

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