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“La produzione gastronomica continua a essere uno dei punti di forza per il circuito economico del territorio di Avellino e dell’intera Campania, uno dei più rinomati distretti rurali del Sud Italia. Proprio per questo TradeMachines, start up leader nella compravendita di macchinari industriali usati, punta sulle potenzialità del territorio, credendo nell’utilità del servizio per piccole e medie imprese della Regione.” È quanto afferma Heico Koch, CEO di TradeMachines, la più grande piattaforma B2B per l’e-commerce di macchinari industriali e agricoli usati, nata nel 2013 a Berlino, presente oggi in 92 Paesi nel mondo e che ambisce adesso al mercato del distretto rurale campano. “La Superficie Agricola Totale dell’Irpinia è pari a più della metà della Superficie della Provincia. La qualità dei prodotti agricoli, poi, si ripercuote sui comparti dell’industria agroalimentare e enologica, con numerose DOP/DOCG come il Fiano, il Taurasi o il Caciocavallo Silano.”

La piattaforma trova in tempo reale le macchine di seconda mano per l’agricoltura o la lavorazione di cibo e vino – come trattori, macchine per la lavorazione del terreno, impastatrici o imbottigliatrici – messe in vendita nei cinque continenti attraverso aste giudiziarie/industriali o in modo diretto, dando modo ai consumatori di avere accesso a un’offerta molto più ampia. Lo scopo della start up è permettere a un viticoltore di Parolise di acquistare una macchina diraspatrice in vendita nella Napa Valley, attraverso un servizio di e-commerce gratuito sia per il venditore che per l’acquirente. Su TradeMachines, che raggruppa il 40% di tutti i macchinari usati venduti all’asta in Europa e il 10% di quelli in tutto il mondo, è possibile trovare anche macchine per il settore agricolo, per l’edilizia, per l’industria agroalimentare, o strumenti più piccoli come seghe per il legno o falciatrici.

Molte aziende hanno bisogno di un costante rinnovo delle attrezzature e molte di queste sfruttano il mercato dell’usato per rimettere in commercio macchinari ancora funzionanti e totalmente operanti. Sebbene la classica visita dal concessionario rimane spesso l’opzione preferita, anche chi fino a questo momento ha optato per l’usato era di fronte a un mercato frammentato che difficilmente metteva in contatto domanda e offerta sulla lunga distanza. Il fenomeno di delocalizzazione della produzione ha provocato un forte incremento della concorrenza, ma allo stesso tempo getta le basi per un mercato molto più articolato, dove a farla da padrone è la facilità nel reperire articoli in vendita sul web. Mentre si lavora a sanare le fratture create dalla crisi, si può cominciare a intravedere come la digitalizzazione delle imprese venga ripensata, cercando di rispondere in maniera più efficiente alle richieste degli utenti.”

 

 

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