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CASERTA – «La convenzione con gli alberghi per l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina è la cosa più ragionevole da fare. E’ inutile andare a cercare nei vari comuni, abbiamo tanti alberghi vuoti. Speriamo solo che sia a spese del Governo, si parte sempre con gli impegni e poi alla fine fa sempre la Regione ». Lo ha detto il Governatore della Campania Vincenzo De Luca rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della visita all’azienda Tme di Portico di Caserta.

«Con i profughi – ha proseguito De Luca – potremmo realizzare anche un’opera – zione di carattere sociale: la scorsa estate facevamo fatica a trovare lavoratori stagionali nel settore alberghiero, nell’agricoltura, ora possiamo dare ai profughi ospitalità e un lavoro stagionale con un reddito significativo per tante famiglie. E’ però necessario che la doverosa accoglienza sia fatta con attenzione agli aspetti sanitari, in quanto la stragrande maggioranza degli ucraini in fuga dalla guerra vengono ospitati direttamente da amici e parenti, per cui chiediamo a queste famiglie di controllare i profughi che in larga misura non sono vaccinati o hanno problemi di altri tipo ».

La proposta del governatore sull’inserimento sociale dei profughi ucraini viene contestata duramente da Severino Nappi, consigliere regionale della Lega e componente della Commissione Lavoro e Attività produttive del Consiglio regionale della Campania.

«Il lavoro da offrire ai profughi, – afferma Nappi – stagionale o meno, prevede una procedura amministrativa articolata che in Campania non è stata nemmeno avviata, né certo si può improvvisare da un giorno all’altro. Ancor di più in una regione nella quale i centri per l’impiego non funzionano, dove il sistema di gestione informatico per supportare il complesso iter per autorizzazioni, permessi e assunzioni è totalmente arenato, dove è in colpevole ritardo persino l’organizzazione della stagione turistica ormai alle porte. Essendo De Luca consapevole di tutto ciò, mi chiedo come possa fare speculazione sul dramma dei profughi ucraini. Almeno di fronte alla tragedia di chi fugge dalla guerra, la smetta con le prese in giro ».

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