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Napoli – I carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale della custodia in carcere nei confronti di tre indagati, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco, entrambi aggravati dal metodo mafioso. L’episodio avvenne a Brusciano (Napoli) il 14 aprile scorso. Il provvedimento cautelare eseguito scaturisce dalle indagini compiute dalla Sezione operativa del Nor della Compagnia carabinieri di Castello di Cisterna a seguito di una sparatoria tra opposte fazioni criminali, che ha causato il ferimento di un pregiudicato del posto. È stato ricostruito l’agguato camorristico, nel corso del quale sono stati esplosi oltre 15 colpi di arma da fuoco per strada, tra i passanti, e accertato che ad aprire il fuoco sono stati due appartenenti al clan camorristico ‘Palermo’, destinatari della misura applicata oggi. È inoltre stato identificato un appartenente al clan ‘Rega’, anche lui responsabile dell’azione di fuoco, intervenuto a difesa della vittima dell’agguato. Nel corso dell’attività è stata, inoltre, trovata e sequestrata una delle armi adoperate nel conflitto a fuoco, attribuita, grazie ad accertamenti dattiloscopici, a uno degli arrestati. La misura cautelare spiegano gli inquirenti, segue ad analoghi provvedimenti già emessi dalla medesima autorità giudiziaria, tesi al contrasto della faida camorristica in corso sul territorio di Brusciano dal 2017 ad oggi. Tali indagini hanno consentito di arrestare, tra gli altri, i due soggetti considerati reggenti degli omonimi clan: Tommaso Rega alias o’Chirichiell e Francesco Palermo. I destinatari del provvedimento restrittivo portati in carcere. I carabinieri hanno acclarato il movente dell’agguato, riconducibile ai contrasti tra i due contrapposti clan nella gestione dei traffici illeciti dello spaccio di sostanza stupefacente sul territorio, e certificato l’esistenza di un sodalizio camorristico denominato ‘Clan Palermo’ operante nel comune di Brusciano e limitrofi, contrapposto al clan ‘Rega’ storicamente egemone in quell’area; sono state anche documentate alcune forme di espressione simboliche della camorra, tra cui il bacio camorristico sulle labbra, avvenuto tra due affiliati al clan Rega a suggello del vincolo associativo esistente.

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