X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

TORRE ANNUNZIATA – La guardia di finanza di Torre Annunziata (Napoli) e il nucleo investigativo dei carabinieri della cittadina campana hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea – nei confronti della ‘Engy Service’, una società di intermediazione operante nel mercato dei fiori, la zona commerciale florovivaistica più importante dell’Italia meridionale, tra i Comuni di Castellammare di Stabia e Pompei. Questa misura cautelare costituisce l’esito di un più ampio filone investigativo, nel quale si sono innestate risultanze investigative acquisite dai finanzieri e dai militari dell’Arma, che ha riscontrato “un solido e concreto quadro indiziario dal quale emerge che la società ‘Engy Service’, costituita dal clan Cesarano e amministrata da Anto – nio Martone e Giovanni Esposito, entrambi attualmente in carcere, cognati di Luigi Di Martino, detto ‘O’ profeta’, attualmente recluso al regime del 41-bis, era da considerarsi geneticamente e strutturalmente una vera e propria ‘impresa di camorra'”. Il sequestro preventivo , nell’ambito dell’operazione ‘Monopoly’, ha riguardato le quote societarie, il complesso aziendale e tutti i beni riconducibili alla ‘Engy Service’, che nel 2018 aveva raggiunto un volume d’affari di quasi 2 milioni di euro. In questo modo, “è stato illecitamente realizzato un vero e proprio monopolio sulla spedizione di fiori, bulbi e vasellame nonché sullo scarico delle merci giunte al mercato a bordo degli autoarticolati, ottenendo un immediato exploit del fatturato. E ciò, avvalendosi della forza dell’intimidazione nonché della condizione di assoggettamento derivante dalla riconducibilità della società ‘Engy Service’ al clan Cesarano che, talvolta, faceva anche ricorso a pesanti minacce nei confronti degli operatori economici o, addirittura, nei riguardi di coloro che – fa sapere la Gdf – non si adeguavano al sistema criminale imposto, perpetrava pestaggi punitivi, fatti eseguire anche da appartenenti ad altre organizzazioni criminali collegate alla compagine camorristica stabiese”. In particolare, secondo le Fiamme gialle, “le indagini hanno dimostrato che l’esistenza e le attività imprenditoriali della società sottoposta a sequestro erano palesemente strumentali a garantire il raggiungimento delle finalità proprie della consorteria criminale, mediante la gestione e il controllo, in forma diretta e indiretta, del commercio, del trasporto e delle operazioni di facchinaggio riguardanti il mercato dei fiori”. La ‘Engy Service’, secondo gli inquirenti, si è imposta, tra le numerose società storicamente operanti nel mercato florovivaistico, come “un’illecita ‘agenzia di intermediazione’ che ha di fatto radicalmente alterato le dinamiche di mercato tra gli autotrasportatori e i commercianti.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE