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NAPOLI. Indicazioni indispensabili per stabilire chi è in forma e chi necessita di pausa prima di entrare in condizione? Pungolo per chi, in teoria, dovrà fare panchina, ma che rappresentano frecce acuminate da utilizzare in corso, per “spaccare” la gara? Osservare il ricco panorama dei primavera, che ben hanno iniziato il torneo vincendo a Bologna? Solo l’ultimo di questi interrogativi ha fornito risposte interessanti, evidenziando il talento del diciottenne Vergara, centrocampista di qualità, e la determinazione del difensore Costanzo, diciannovenne di ottime speranze. Per altre considerazioni, nulla da rendere sorridente l’allenatore che tutto immaginava, tranne che sarebbe stata sommersa di reti, ben cinque, una squadra slegata in ogni settore del campo, soprattutto a centrocampo dove era posizionato Rui, in un ruolo non congeniale, e Ruiz, ancora esasperatamente lento, macchinoso in possesso di palla; eppure faceva ben sperare il trio formato, da destra a sinistra da Politano, Petagna, Lozano, con Ounas, ancora una volta artefice di brusche ed efficaci volate, partendo molto lontano dall’area di rigore avversaria. Tanto lavoro, soprattutto del franco-algerino, capace di imprimere velocità alla manovra grazie ai dribbling stretti e vincenti, e sempre in contatto con Petagna, con il quale ha dialogato, per quanto possibile, per scardinare la difesa sannita, mentre ha quasi per nulla collaborato Lozano, caparbio sì, ma egoista, alla ricerca della segnatura, disinteressandosi del lavoro di squadra, argomento caro come non mai al tecnico toscano. La difesa, ha trovato difficoltà sulla fascia sinistra, con Malcuit decisamente spaesato, in difficoltà con ogni tipo di avversario, anche con l’ultimo entrato tra i beneventani, Umile, diciottenne, napoletano doc, che lo ha anticipato, dopo appena tre minuti dal suo, ingresso, su cross di Brignola. Aver causato anche il rigore ha cancellato quanto di buono aveva fatto intravedere nelle gare di pre campionato, ma di tempo per rifarsi  non ne manca, solo con impegno e desiderio di emergere sulla fascia dove giganteggia Di Lorenzo.  Manolas ha svolto la sua quotidiana razione di allenamento, non sforzandosi più di tanto, stante la certa conferma in coppia con Koulibaly, mentre Jesus ha cercato di rattoppare le falle che si aprivano un po’ ovunque, stendendo un velo pietoso sull’operato del terzo portiere, Marfella che, udite udite, avrebbe dovuto difendere la porta partenopea, contro la Juventus, ovemai non fosse rientrato in tempo dalla Colombia, il buon Ospina, impegnato nelle qualificazioni ai mondiali, per sostituire Meret, infortunatosi a Genova. Un resoconto di una sconfitta che non lascia attenuanti, soprattutto per i numerosi tifosi che, grazie al costo di un euro e cinquanta, hanno affollato gli spalti, più che altro per incitare e caricare quei pochi atleti che giocheranno sabato pomeriggio, il Politano, autore della rete della bandiera, su rigore, anche lui incapace di rendersi utile al gruppo, ma proprio per mancanza di affiatamento con i titolari di questa sera, il Lozano, lontanissimo dalle prestazioni che ne avevano caratterizzato, in positivo, molte partite dello scorso torneo, il Ruiz, che necessita di un supporto di qualità e quantità, al suo fianco, e risponde ai nomi di Lobotka ed Elmas. Sarà opportuno, da parte di Spalletti, prendere nota di queste evidenze, cimentarsi nei discorsetti fermi, chiari, concisi e “ficcanti” per svegliare i “dormienti”, anche perché il tempo a disposizione per organizzare il match in programma alle 18 di sabato, con tutti i rientranti dalle nazionali ( presumibilmente solo quarantotto ore ) non gli consentirà di lavorare con calma e con l’indispensabile serenità! E, per non farsi mancare altre negatività nella settimana che precede, come accade da anni, l’incontro con i bianconeri, la notizia che nel referto dell’arbitro Aureliano, (espulsione di Osimhen durante Napoli – Venezia ndr) il direttore di gara abbia riportato la “condotta violenta” del nigeriano, sono da considerarsi al lumicino le speranze di una riduzione delle giornate di squalifica, nonostante la battagliera difesa dell’avvocato Grassani nel ricorso presentato dal Napoli: Petagna oppure Ounas scalda il motore ?

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