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NAPOLI. I titoloni sono tutti per gli azzurri, ventuno punti in seicentotrenta minuti, rimonta in quel di Firenze che sottolinea la concentrazione, la consapevolezza, lo spirito familiare, la vena trascinatrice di Koulibaly, la sostituzione del capitano Insigne, mal digerita dal calciatore, ma che testimonia la saggezza del trainer che guarda alla copertura ed alla salvaguardia del risultato più che all’insistere all’attacco per arrotondare il risultato ( preferibile rinforzare il centrocampo con Demme, anche se a nessuno è sfuggito il rimprovero a fine gara per il giocatore tedesco, forse per il fallo, costato il giallo, che poteva mettere in crisi il reparto difensivo con un calcio piazzato e tutti i viola in area di rigore partenopea ndr).

L’entusiasmo degli atleti azzurri, a vederli a fine partita, è di gran lunga superiore a quello che pervade i tifosi: sembrano dei ragazzini che si abbracciano, attraversano il campo da una porta all’altra per salutare i tifosi delle due curve, che si scambiano battute, che rispondono con grasse risate agli imbecilli supporters delle squadre avversarie, ormai avvezzi a rivolgere insulti razzisti ai “colored” del Napoli, e che supportano, nella protesta, Kalidou nel momento in cui il senegalese non riesce a trattenere di rispondere per le rime a quella fetta, numerosa, di tifosi viola inneggiante ad appellativi fuori da ogni logica ( a tal proposito, questi deficienti sono a conoscenza che nelle fila della squadra del cuore, nella fattispecie la Fiorentina, si contano dei tesserati provenienti dallo stesso continente ?).

E’ la solita storia, la madre degli stupidi è sempre incinta! La parte più bella del match la si è ammirata negli spogliatoi, anche se la gioia per la settima vittoria consecutiva ha raggiunto l’apice al triplice fischio, e l’artefice dei ringraziamenti per coloro che operano lontano da telecamere, taccuini e qualsiasi altro mezzo di comunicazione è il saggio Spalletti che alla domanda riguardante il perfetto assetto difensivo che conta, al momento, solo tre reti subìte, non ha esitato a motivare tale realtà attribuendo ai suoi collaboratori il riconoscimento del lavoro scrupoloso che compiono quotidianamente con i calciatori, elencando, nell’ordine, Baldini “ …è lui che controlla ogni aspetto dell’allenamento dei difensori, che osserva e studia gli errori commessi, i movimenti da seguire nelle varie fasi, non lasciando all’improvvisazione alcuna giuocata, e curando la posizione da rispettare nelle trascura le condizioni psico-fisiche di ognuno di loro, “…altrimenti non avremmo raccolto dei frutti (risultati) con atleti che non più tardi di giovedì scorso, settantadue ore addietro, avevano giocato l’intera partita (leggasi Ruiz e Koulibaly, non dimenticando il secondo tempo, alla ricerca della vittoria prima e del pareggio poi, purtroppo non raggiunti, sopportando uno sforzo maggiore, essendo in dieci ndr), e che anche oggi hanno fornito una prova gagliarda, maiuscola, estremamente positiva”, Dominichini, tattico dello staff caro all’allenatore nativo di Certaldo “ siamo in simbiosi da anni, i suoi suggerimenti, i suoi consigli, i suoi interventi nel corso della partita, ma soprattutto l’accurato studio degli avversari nella settimana precedente il confronto, sono per me manna piovuta dal cielo, aiuti che sono indispensabili per il raggiungimento dei traguardi che ci siamo posti, unitamente alla dirigenza”.

Sono proprio loro i tasselli fondamentali della composizione del Napoli 2021/2022, con la punta di diamante ricoperta dall’allenatore, che collabora, condivide, insegna ed impara nello stesso tempo, e solo così risulta spiegabile come la stessa “rosa” di cui disponeva Gattuso, con il solo inserimento di Anguissa ( prova deludente nei primi 45 minuti, superlativa nella seconda frazione di gioco ndr) al posto di Bakayoko abbia ottenuto una striscia positiva di tale valore: il coagulo di tanta efficienza lo ha determinato la psicologia del trainer, capace, con parole “dolci”, con la calma serafica che lo contraddistingue ( fanno eccezione le volte che trova qualche giornalista con domande provocatorie oppure quando, per educazione, va a salutare il collega allenatore della compagine avversaria, ma incoccia in risposte di dubbio gusto…ed il riferimento ad Allegri nel post Napoli-Juventus dell’11 settembre scorso), con l’esperienza accumulata nelle piazze più complicate dello stivale, di portare tutti, proprio tutti, dalla sua parte ( i casi Petagna ed Ounas sono stati significativi di come riesce ad ottenere piena fiducia anche da chi gioca meno ).

Due settimane di riposo, utili, grazie alla pausa per la Nazionale, per far ritornare in forma, o meglio, al top, Mertens, Demme, Ghoulam, che sebbene convocati per la panchina al Franchi, necessitano ancora di allenamenti con l’intero gruppo, proprio per dare respiro ai sempre presenti. Il tweet di De Laurentiis padre, sintetico e omaggiante: “Una grande soddisfazione, 7 vittorie su7 sono una prova di forza importante. Complimenti a tutti “ lascia intravedere soddisfazione e cautela, forse perché sta affilando le armi per ridurre al minimo l’intoppo della Coppa d’Africa e per limare le divergenze del contratto con il capitano. ADL non ci deludere!

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