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 “Possiamo dire di essere sulla buona strada o di aver già individuato i responsabili delle violenze inaccettabili di questi giorni a Napoli. (LEGGI QUI)

Questo grazie all’aumento dell’efficienza dei mezzi di contrasto, in particolare la videosorveglianza” ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, al termine del vertice con le forze dell’ordine che si è tenuto in prefettura a Napoli. “Non dico che le baby gang siano terroristi, ma usano metodiche di carattere terroristico: quella di colpire perché si è casualmente in un posto. Abbiamo un’assimilazione di metodiche tipiche di altre attività criminali. C’è una violenza nichilista che non ha alcun rispetto per il valore della vita, ed è ancora più drammatico se impatta con dei giovanissimi” ha aggiunto il ministro.

“Siamo tutti Gaetano”: è uno degli striscioni alla testa del corteo che si sta muovendo alla periferia di Napoli, verso la stazione della metropolitana di Chiaiano dove la settimana scorsa è stato aggredito a calci e pugni un 15enne che ha poi subito l’asportazione della milza. A sfilare sono soprattutto studenti, ma anche molti residenti del quartiere che invocano maggiore presenza delle istituzioni: “Non è colpa di Gomorra, è colpa dello Stato”, si legge su un altro striscione.
    Al corteo partecipano il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, e il presidente della Municipalità Apostolos Paipais.
    Striscioni di solidarietà anche per Arturo, il 17enne accoltellato a dicembre in via Foria che è tornato ieri a scuola dopo un lungo ricovero in ospedale.

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