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NAPOLI -Undici udienze per chiudere il processo di secondo grado per la strage di Acqualonga. Quelle fissate dai magistrati della II Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli, presieduta dal giudice Domenica Miele, che ieri mattina hanno però deciso di rinviare la prima udienza dopo mesi di stop dettati dal lockdown proprio a causa delle restrizioni dettate dal Covid-19. Infatti, l’aula 312 al terzo livello del Palazzo di Giustizia napoletano, come hanno segnalato anche le difese con una richiesta accolta dalla presidente, non sarebbe stata idonea ad ospitare tutte le parti interessate al processo di secondo grado ai presunti responsabili del disastro avvenuto lungo il Viadotto Acqualonga, costato la vita a quaranta persone.


Così è stata scelta una nuova aula, che sin dalla prossima udienza sarà capace di ospitare sia gli imputati che i difensori e le parti civili. Assenti ieri all’udienza i rappresentanti dei Comitati, che si erano battuti in primo grado durante il processo. Ma dalla prossima udienza, quella del 7 gennaio 2021 alle ore 12, non è escluso che siano anche loro presenti. Se non interverranno novità in senso positivo sulle limitazioni dettate dall’epidemia di Covid-19 quello di secondo grado sarà un processo a porte chiuse. Niente spazio a pubblico e stampa.


Nell’udienza di ieri è stato però fissato un calendario che porterà, a meno di altri segnali negativi sul fronte della pandemia ad un tour de force della Corte, che intende chiudere entro giugno, con almeno undici udienze. Non è escluso che entro l’autunno prossimo possa esserci anche il verdetto di secondo grado per la strage di Acqualonga. Il calendario delle udienze deciso dai magistrati della II Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli prevede dopo quella del sette gennaio in cui ci sarà verosimilmente la relazione del giudice a latere, altre dieci udienze previste per il 28 gennaio, l’11 e il 25 febbraio, l’11 e il 25 marzo, l’8 e il 22 aprile, il sei e il venti maggio e infine il 3 giugno.


Basteranno a chiudere un’istruttoria di secondo grado che appare già di per sè molto complessa? Molto probabilmente, ameno di via libera a perizie ulteriori, il processo di secondo grado per la strage del bus si dovrebbe chiudere in autunno. Il processo riguarda le otto persone condannate dopo un processo durato circa due anni. Il giudice monocratico Luigi Buono aveva inflitto una condanna a 12 anni di reclusione il proprietario del bus Gennaro Lametta. Omise una corretta manutenzione del mezzo e addirittura falsificò la revisione grazie a una funzionaria della Motorizzazione Civile di Napoli, Antonietta Ceriola, condannata a 8 anni di carcere.


Dei dodici dirigenti e funzionari di Autostrade per l’Italia inizialmente imputati, sei ne sono stati condannati. Tra gli assolti anche l’ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci. In Appello dovranno presentarsi Nicola Spadavecchia e Gianluca De Franceschi, condannati in primo grado a 6 anni di reclusione, Michele Renzi, Paolo Berti, Bruno Gerardi e Gianni Marrone, che il giudice di Avellino ha condannato a 5 anni di carcere. La Procura aveva impugnato la parte della sentenza emessa dal giudice monocraticvo del Tribunale di Avellino, in particoòare il paragrafo di sette pagine, quello dedicato dal giudice Luigi Buono per motivare l’assoluzione dei vertici di Autostrade per l’Italia.

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