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Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, si è detto d’accordo con il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini sulla necessità di “misure nazionali per dare segno di unità dei livelli istituzionali”. “La logica dei singoli territori – avrebbe detto De Luca durante l’incontro con i ministri – non ha senso perché l’epidemia è diffusa. Serve muoversi in maniera unitaria; differenziazioni territoriali porterebbero a reazione diverse, in Campania non sarebbero capite e sono improponibili perché i livelli di controllo non esistono. Il 60% dei positivi in Campania erano in area metropolitana di Napoli (Asl 1 2 3); è stata vietata la mobilità tra comuni ma non ci sono i controlli; abbiamo alcune zone rosse ma abbiamo deciso con i prefetti di presidiare le zone centrali”.


E ancora, nel corso dell’incontro tra governo e Regioni il governatore avrebbe detto che è “sconcertante” il fatto che sulla scuola si fanno dichiarazioni ideologiche scollegate da dati scientifici. De Luca ha parlato della situazione anche su Facebook: “In relazione ad alcune interviste rilasciate oggi agli organi di informazione, si apprende che la signora A. M., madre di due bambini, chiede che vengano riaperte le scuole. Si apprende inoltre che il quartiere di appartenenza è quello del Vomero, a Napoli. A tale riguardo, e confermando che tutte le decisioni prese dall’Unità di Crisi si basano su dati scientifici, si rendono noti i dati epidemiologici del quartiere Vomero/Arenella in riferimento alla scuola. Nella zona Asl Napoli 1 Vomero/Arenella, dal 24 settembre al 30 ottobre, sono risultati positivi 191 studenti, 35 delle scuole dell’infanzia/elementari, 31 medie, 125 superiori , 50 docenti positivi, 13 delle scuole dell’infanzia/elementari, 7 delle medie, 30 delle superiori, 11 non docenti e 92 contatti stretti positivi”.

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