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Calano i positivi in Campania: sono 3.120 (rispetto ai 4.601 di domenica) a fronte di una netta riduzione dei tamponi effettuati. Sono 15.793 contro i precedenti 25.806. Si registrano 18 morti (il totale sale a 844) rispetto ai 15 di domenica. Oggi i sintomatici sono 410, gli asintomatici 2.710. Domenica il rapporto tamponi-positivi è stato del 17,82%, ieri è del 19,75%. Il totale dei positivi in Campania è ora di 90.039 mentre i tamponi effettuati sono stati 1 milione 139.496. I guariti sono 434, il totale arriva a 16.875. I posti letto di terapia intensiva disponibili sono 590, quelli occupati 191. I posti letto di degenza disponibili 3.160, quelli occupati 1.949.

Diversi i segnali preoccupanti dai territori. La Diocesi di Ischia ha comunicato che il parroco di Serrara è positivo al corona virus. Il sacerdote 82enne si trova attualmente ricoverato all’ospedale Rizzoli in condizioni stabili ed ha svolto le sue funzioni sino a ieri mattina, celebrando la messa ed incontrando diversi fedeli a casa. Il sindaco di Serrara Fontana ha definito la situazione “molto delicata” visto che il parroco ha incontrato negli ultimi giorni numerose persone e per questo ha lanciato un appello affinché tutti quelli entrati in contatto da giovedì scorso col sacerdote si mettano in isolamento e contattino l’Asl o la polizia municipale.

Si registra intanto un secondo decesso all’interno della casa di riposo “Sacro Cuore” di Buonabitacolo, in provincia di Salerno. Si tratta di un’anziana del posto ultra settantenne risultata positiva da oltre una settimana. Il sindaco Giancarlo Guercio si dice preoccupato e lancia un appello al presidente De Luca, al prefetto di Salerno e ai vertici dell’ASL Salerno. Sono 13 gli ospiti della struttura di cui 9 positivi ed un altro ricoverato presso l’ospedale di Polla in gravi condizioni. Intanto, a Napoli, è stata la giornata delle mamme favorevoli alla didattica a distanza, come misura per “salvaguardare i nostri figli” e sperano che, anche allo scadere dell’attuale ordinanza regionale che chiude le scuole fino a metà novembre, il governatore De Luca confermi la sua decisione di non riaprirle.

“Da genitore mi sono posta delle domande – spiega Luna Evangelista – ho notato uno scaricabarile tra pediatri e scuole. Quello che vogliamo è che, anche se le scuole dovessero riaprire, ci sia data la possibilità di scegliere tra lezioni in presenza e didattica a distanza. Io non voglio rischiare la salute di mia figlia”. In Puglia, è stata data la possibilità di scegliere, ed è quello che chiedono anche loro, per la Campania, semmai le scuole dovessero riaprire. Intanto c’è chi cerca di dare una mano concreta per aiutare la lotta al covid.

I fondi per le luminarie natalizie sono stati dirottati per l’emergenza Covid, sul fronte dell’assistenza sanitaria domiciliare, che tante difficoltà sta incontrando visto l’alto numero di contagi, le tante persone da assistere a casa e le risorse, in termini di personale sanitario, spesso molto ridotte. L’iniziativa è del Comune di Parete, centro del Casertano di circa 12mila abitanti in cui si registrano 126 casi di residenti attualmente positivi. Tra i tanti segnali d’allarme lanciati dal mondo sanitario anche quello dei chirurghi ospedalieri. “

E’ urgente e improcrastinabile un confronto con la task force della Regione Campania per pianificare percorsi alternativi ai pazienti chirurgici e oncologici. Oltre 40mila persone, infatti, solo in Campania, aspettano un intervento chirurgico da mesi. Sono 600mila in tutta Italia secondo gli ultimi dati dell’ACOI. Il primo lockdown e le misure adottate per contrastare la seconda ondata hanno fermato la gran parte dell’attività sanitaria e ospedaliera con gravissime ripercussioni sulla salute». Ad affermarlo è Vincenzo Bottino, vicepresidente nazionale dell’Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani).

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