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In leggero aumento, in Campania, la percentuale tamponi -positivi. Secondo quanto rende noto l’Unità di crisi della Regione Campania, nelle ultime 24 ore sono 1.052 i casi positivi al Covid – 115 sintomatici – su 11.930 tamponi esaminati. La percentuale è dunque pari al 8,81%, ieri era 7.93%. 39 le persone decedute – 8 nelle ultime 48 ore e 31 deceduti in precedenza ma registrati; ieri – 997 le persone guarite.

Questo, invece, il report posti letto su base regionale: Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656; Posti letto di terapia intensiva occupati: 96; Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (Posti letto Covid e Offerta privata); Posti letto di degenza occupati: 1.385. I numeri dell’epidemia di Covid- 19 in Italia restano alti e, secondo l’analisi della fondazione Gimbe, potrebbero essere il segnale dell’arrivo di una terza ondata.

Tornano a salire anche i dati sui ricoveri nelle unità di terapia intensiva, aumentati soprattutto nelle regioni alle quali i provvedimenti adottati nel periodo natalizio avevano assegnato la zona gialla. I dati del ministero della Salute indicano che rispetto al giorno precedente i nuovi casi sono stati 18.020, per un totale di 2.220.361 dall’inizio dell’emergenza. I tamponi eseguiti in 24 ore sono stati 121.275, oltre 57.000 in meno rispetto al giorno precedente, e il tasso di positività, risultato del rapporto fra casi positivi e tamponi, sale così al 14,8%, dopo che nei due giorni precedenti sembrava essersi attestato all’11,3%.

In aumento anche i ricoveri nei reparti ordinari, con 117 in più in 24 ore (23.291 in totale), e quelli nelle unità di terapia intensiva, con 16 più del giorno precedente fra ingressi e uscite e 156 ingressi in 24 ore. Gli attualmente positivi sono 571.055, con un aumento di 2.343 in 24 ore; guariti e dimessi sono stati 15.659, per un totale di 1.572.015 dall’inizio dell’emergenza. I decessi sono stati 414 in 24 ore, con un incremento inferiore a quello registrato il 5 e il 6 gennaio, e con un numero complessivo che supera 77.000 (77.291). Aumentano poi da otto a nove le regioni che superano la soglia del 40% dei posti nei reparti ospedalieri.

«Si intravede l’inizio della terza ondata», scrive la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale (29 dicembre 5 gennaio 2021), rilevando che sta avvenendo «l’inversione della curva dei nuovi casi, dopo sei settimane consecutive di calo». I numeri sono tutt’altro che incoraggianti anche per Massimo Galli, direttore di Malattie infettive presso l’ospedale Sacco di Milano: «Mi auguro che non ci si debba trovare in una situazione simile a quella di due mesi fa. Ma i numeri ha detto – non sono per niente rassicuranti ».

Per il presidente del Gimbe, Nino Cartabellotta, «non è più accettabile l’affannoso inseguimento del virus con l’estenuante alternanza di restrizioni e allentamenti che, di fatto, mantiene i servizi sanitari in costante sovraccarico, danneggia l’economia del nostro Paese, produce danni alla salute delle persone e aumenta il numero dei morti».

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