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Potrebbe arrivare nella giornata di oggi l’ordinanza che decreta la chiusura delle scuole superiori in Campania. L’Unità dei Crisi della Campania monitorerà l’andamento dei contagi, l’ipotesi è quella di un nuovo stop della didattica in presenza dal 15 febbraio. Le scuole superiori sono state riaperte in presenza al 50% in Campania, con qualche eccezione come il capoluogo avellinese, ma si registra già una nuova crescita dei positivi su tutto il territorio regionale. Aumentano i casi di contagio anche in Irpinia e diventa difficile tenere il conto dei contagiati tra studenti e personale docente e non docente.

L’ultimo caso riguarderebbe il collaboratore scolastico di un istituto superiore cittadino, dove, però, le lezioni non sono mai ripartite in presenza. Di qui la decisione della dirigente scolastica di chiudere la scuola nella giornata di oggi per gli interventi di sanificazione. Anche il sindaco Gianluca Festa sembra intenzionato a prorogare di un’altra settimana la sospensione delle attività didattiche. Salvatore Bonavita della Cisl scuola spiega come “Non ci sono condizioni per ritornare tra i banchi in sicurezza nelle scuole superiori del capoluogo.

Cresce la preoccupazione tra i dirigenti scolastici, costretti continuamente ad isolare classi e studenti per casi di positività, malgrado gli sforzi fatti per garantire la massima sicurezza. Si è in attesa di quelle che saranno le decisioni di De Luca. Il dato di fatto è che gli screening per i docenti non sono ancora partiti e non sappiamo quando partiranno. Il piano trasporti, sbandierato da più parti, appare un’incognita. Ci sono giunte numerose lamentele riguardanti anche gli studenti pendolari dell’Alta Irpinia. Del resto, i contagi sono in forte aumento, non si può prescindere da ciò”.

A porre l’accento sul mancato screening anche Erika Picariello della Cgil scuola: “Il tracciamento prosegue in maniera tardiva perchè non accompagnata da un’ade – guata legislazione con carichi di lavoro notevoli per le scuole che avevano chiesto presidi sanitari in presenza. I dirigenti scolastici sono stati trasformati in impiegati del Dipartimento di prevenzione dell’Asl”. Sulla stessa linea Antonio D’Oria della Uil: “Certo, se i contagi aumenteranno non ci sarà altra scelta che quella di un nuovo stop. Se la situazione torna ad essere complessa, è più utile uscirne quanto prima. Purtroppo, ci siamo trovati di fronte ad un caos generato dal sovrapporsi di ordinanze differenti che ha finito con il rendere tutto più difficile. E’ quello che è accaduto ad esempio a Mercogliano dove la speranza è di non arrivare a un contenzioso tra sindaco e istituzione scolastica”.

Ieri, intanto, la riunione con l’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, per fare il punto della situazione sul ritorno della didattica in presenza in Campania, in forza delle ordinanze emanate dal Tar della Campania. Nel corso del confronto, che ha visto la partecipazione di tutte le sigle sindacali del mondo della scuola, l’assessore Fortini ha preannunciato nella giornata di oggi una riunione dell’Unità di Crisi regionale dalla quale emergeranno i dati aggiornati sull’andamento dei contagi nella scuola. “Attendiamo di conoscere i nuovi numeri sui contagi – spiegano a margine dell’in – contro il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci e il segretario generale Flc Cgil Campania, Ottavio De Luca – ma un elemento resta per noi imprescindibile: non può esserci un ritorno alla didattica in presenza se non ci sono tutte le condizioni che garantiscano sicurezza e salute al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie.

Abbiamo anche chiesto alla Regione Campania, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Agenas, Enrico Coscioni, se è stato messo a punto da parte della Regione Campania, un piano vaccinale dedicato al personale docente e non docente”. “Anche su questo – concludono Ricci e De Luca – attendiamo risposte chiare ed in tempi brevi da parte della giunta regionale”. Più netto Graziano Forlani della Gilda Napoli: “La scuola è il principale detonatore dei contagi, dovrebbe chiudere tutta, non solo le superiori, da ora fino a maggio per azzerare di nuovo i contagi. La nostra posizione è che la didattica in presenza si può fare solo in sicurezza, senza mettere a rischio la salute dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie e oggi la sicurezza per noi non c’è. E’ una follia dire che la scuola è sicura quando entrano centinaia di persone in un edificio tutte insieme”.

La Gilda non ha infatti firmato il protocollo e ha portato nuovamente la sua posizione netta alla riunione con la Fortini. “I dati sono chiari – spiega Forlani – nei 60 giorni prima del 24 settembre, quindi dal 24 luglio, con le spiagge affollate, i viaggi e le scuole chiuse, abbiamo avuto un aumento medio da 16 a 195 positivi. Dal 24 settembre al 23 novembre senza viaggi, spiagge e discoteche, i contagi sono passati da 195 al giorno a 1700, con un aumento del 900% e i decessi sono arrivati fino a 1300. Esiste una relazione tra l’apertura della scuola e l’aumento dei contagi”.

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