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A quasi due settimane dall’entrata in vigore della zona rossa resta elevata nell’ultimo periodo la diffusione del Covid in Campania. Sono 2.196, di cui 648 sintomatici, i nuovi positivi su 20.921 tamponi molecolari eseguiti: il tasso di incidenza risulta del 10,49%, sostanzialmente stabile rispetto al 10,84 di venerdì. Nel bollettino giornaliero dell’Unità di crisi anche 28 vittime e 1.611 guariti. Sale l’occupazione dei posti letto, sia in terapia intensiva (161, +6) che in degenza (1.575, +6).


Se la pandemia non perde colpi e mantiene sotto forte pressione le strutture sanitarie, altrettanto intenso è il lavoro per rafforzare l’erogazione dei vaccini. Sono partite ieri mattina le vaccinazioni alla Stazione Marittima di Napoli, il secondo hub vaccinale aperto dall’Asl cittadina. Il primo week end dedicato al vaccino Astrazeneca è stato diviso a metà: ieri erano convocati 400 cittadini del settore della scuola e dell’università, mentre nel pomeriggio tocca a 400 esponenti delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco.
Vaccini in corso anche alla Mostra d’Oltremare dove sono partite le dosi Pfizer per le categorie dei fragili e dei disabili, con loro anche le seconde dosi degli ultraottantenni: in tutto i convocati ieri alla Mostra sono un migliaio. Oggi si prosegue con lo stesso ritmo e le stesse categorie nei due hub vaccinali.


Si attendono in serata i dati sulle dosi erogate e su coloro che hanno rinunciato all’inoculazione con il siero Astrazeneca. Si sa che le defezioni si sono verificate, malgrado gli appelli delle autorità istituzionali e sanitarie. La speranza è che con il passare dei giorni si rafforzi la fiducia dei cittadini, mentre nell’azienda ospedaliera di Caserta sono partite alcune vaccinazioni sperimentali con il siero ReiThera, che annovera tra i volontari anche lo scrittore Gianrico Carofiglio.


Intanto all’Ospedale del Mare di Napoli sono stati somministrati ieri, per la prima volta in Campania, anticorpi monoclonali per la cura del Covid-19. L’uomo, si apprende da fonti sanitarie, individuato dall’assistenza domiciliare Covid dell’ASL Napoli 1 Centro, ha 57 anni e presenta un quadro estremamente complesso: dializzato, diabetico e iperteso. Nonostante le pesanti comorbidità, il paziente è già in netto miglioramento dopo la somministrazione.

Anche in Italia, gli anticorpi monoclonali sono entrati ufficialmente a far parte delle terapie per il trattamento del Covid-19: con la determina, che porta la firma dell’Agenzia Italiana del Farmaco, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 9 marzo scorso, sono infatti state definite le modalità e le condizioni di impiego dell’anticorpo monoclonale bamlanivimab.

I monoclonali si inseriscono nell’ambito di una terapia ambulatoriale realizzata grazie alla collaborazione tra gli ospedali, i servizi di assistenza domiciliare attivati dalle ASL e la collaborazione dei medici di medicina generale. L’impiego di anticorpi monoclonali per il Covid-19 consentirà non solo di impedire lo sviluppo delle forme più gravi della malattia, ma anche di alleggerire il carico degli ospedali, soprattutto per quel che riguarda l’occupazione delle terapie intensive.

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