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NAPOLI – Sul sito internet Arpac sono consultabili i dati della rete regionale della qualità dell’aria, che comprende due centraline ad Acerra (Centralina della zona Asi e centralina presso la scuola Caporale). Per quanto riguarda le concentrazioni di inquinanti in aria ambiente, non si rilevano superamenti dei limiti di legge nei giorni 14 e 15 febbraio, per tutti i parametri monitorati. Il 16 febbraio la centralina presso la scuola Caporale ha rilevato un superamento delle concentrazioni di PM10 (la media giornaliera riscontrata è pari a 56,4 microgrammi per metro cubo), per il resto anche in questa data non ci sono superamenti dei limiti di legge.

Inoltre lo stesso 14 febbraio, alle ore 17, è entrato in funzione un laboratorio mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria, posizionato nei pressi del sito dove è avvenuto l’incendio, grazie a un’azienda della zona Asi che ha messo a disposizione sia il sito che la fornitura di energia elettrica.

Sul sito internet Arpac, all’indirizzo  https://www.arpacampania.it/web/guest/1099, sono disponibili i dati di misura rilevati dalle 17 del 14 febbraio alle 13 del 17 febbraio. I parametri misurati sono benzene, toluene, metano, idrocarburi totali, monossido di carbonio, acido solfidrico, ossidi di azoto, ozono, biossido di zolfo, PM10 e PM2,5. Non si sono rilevati superamenti dei limiti di legge. Inoltre, tendenzialmente, i dati registrati dal laboratorio mobile sono risultati inferiori a quelli rilevati dalla rete fissa di monitoraggio, in particolare a quelli rilevati dalla centralina situata nell’area urbana di Acerra.

Dalle ore 14 del 14 febbraio, inoltre, è attivo un campionatore di alti volumi di aria per la ricerca di diossine e furani, posizionato nella zona Asi di Acerra nei pressi del sito colpito dall’incendio. Si sono chiusi i primi cicli di campionamento finalizzati al monitoraggio delle diossine. I risultati saranno resi noti non appena tecnicamente disponibili.

Arpac avvierà anche attività di campionamento e monitoraggio per valutare l’eventuale ricaduta di inquinanti sui terreni vicini all’impianto colpito dall’incendio. Sono allo studio i dati meteo rilevati nel territorio interessato, nelle ore in cui l’incendio era in corso, allo scopo di scegliere i punti di campionamento di top soil (terreno superficiale) nelle aree soggette a un’eventuale ricaduta di inquinanti.

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