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Francesco Di Fiore, urologo al Monaldi di Napoli, medico chirurgo presso il reparto guidato dal professor Francesco Uricchio, ha tanta esperienza alle spalle nonostante la giovane età, e si è affermato a livello nazionale per le sue tecniche all’avanguardia nei trattamenti delle patologie legate alle vie urinarie, dalle neoplasie dell’apparato urogenitale alla chirurgia ricostruttiva dell’uretra. Interventi delicati, mininvasivi, che richiedono studio, precisione e il sapiente utilizzo di una tecnologia di ultima generazione.


Quali sono le patologie più diffuse tra i suoi pazienti?
“Presso la nostra Unità operativa complessa vengono trattate tutte le patologie uroandrologiche, oncologiche e non. Abbiamo prediletto una settorializzazione specialistica con un ampio spettro di procedure diagnostico terapeutiche”.


Quali trattamenti chirurgici esegue più frequentemente?
“Ogni anno vengono espletate centinaia di procedure per il trattamento delle neoplasie dell’apparato urogenitale (tumori del rene, della prostata, etc) che il ricorso alla chirurgia laparoscopica anche robot assistita ha reso davvero mininvasivo. Di effettivo riferimento regionale è poi la competenza nella chirurgia ricostruttiva dell’uretra che consente con interventi francamente assimilabili alla chirurgia plastica di risolvere davvero invalidanti condizioni di stenosi (restringimento) del canale uretrale che comportano drammatiche ostruzione allo svuotamento vescicale. Altra applicazione di tale superspecializzazione chirurgica è il trattamento, non solo con fine funzionale ma anche estetico, dei casi di fallimento di precedenti interventi praticati per ipospadia spesso in epoca pediatrica ( malformazioni ). I tempi di ricovero sono di 1-3 giorni”.


Ci sono altri tipi di chirurgia attuate con successo nel suo reparto?
“Altra chirurgia praticata è quella conservativa per le neoplasie del pene che consentono la preservazione estetica e quindi funzionale grazie all’utilizzo di innesti cutanei. Di notevole e attuale interesse sono poi le procedure laser assistite per il trattamento dell’ipertrofia prostatica sintomatica e resistenti alla terapia medica: nel caso di volumi entro i 50 cc la tecnica prevede la vaporizzazione, le ghiandole più voluminose vengono trattate con l’enucleazione laser assistita e la successiva morcellazione del tessuto ( triturazione ed aspirazione )”.


Come si esegue?
“In entrambi i casi la procedura è condotta per via endoscopica senza incisioni chirurghe cutanee e con 1-3 giorni di degenza e minimizzazione delle complicanze quali sanguinamento anche nei soggetti che somministrano farmaci anticoagulanti – antiaggreganti. Anche la calcolosi urinaria viene trattata in maniera plurimodale grazie alla litotrissia extracorporea ed endoscopica Infine presso la nostra UOC è attivo un centro di diagnosi e terapia chirurgia dell’incontinenza maschile e femminile che si avvale anche del posizionamento di sfinteri artificiali nei casi più gravi e un servizio di andrologia per terapia medica e chirurgica anche con impianto di dispositivi protesici nei casi di severa disfunzione erettile”.


Quali sono i settori superspecialistici che la vedono in prima linea?
“I settori superspecialistici che gestisco direttamente sono quelli della chirurgia uretrale e quello della chirurgia laser della prostata e dell’incontinenza maschile : nel primo caso vengono praticati circa due interventi a settimana in regime ordinario, nel secondo caso circa quattro procedure settimanali ordinarie. A tali attività settoriali si aggiunge tutta la diagnostica e chirurgia urologica generale”.


Quanto è importante la prevenzione?
“Le patologie urogiche costituiscono un vasto gruppo di condizioni: oncologiche, infiammatorie, traumatiche, dismetaboliche, infettive. Pertanto la prevenzione deve essere perseguita a seconda delle fasce di età e quindi dei criteri epidemiologici relativi ad ognuna di esse”.

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