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L’ultimo giorno prima degli esami. Parafrasando il titolo di un film per ragazzi (mediocre ma di successo) di qualche anno fa ripercorriamo il tratto finale della lunga maratona elettorale per le amministrative all’ombra del Vesuvio.

Un territorio che, come ha rimarcato un report dell’Istituto “Cattaneo”, da sempre è caratterizzato da un elettorato volatile. Il prestigioso istituto ha ricordato pure che dal 1993 al 2010 centrodestra e centrosinistra hanno registrato «livelli di consenso mutevoli nel quadro di una competizione aperta».

E tuttavia il centrodestra non ha mai espresso il sindaco. I big in campo: Andrea Orlando (Pd) e il trio d’attacco dei 5stelle Conte- Fico-Di Maio con Manfredi. Non pervenuti, al contrario, i ras del centrodestra, che invece di spingere Catello Maresca hanno preferito abbracciarsi nella capitale. Finisce così questa singolare campagna elettorale dei due favoriti alla poltrona di sindaco di Napoli.

«Napoli può prendersi il suo riscatto e voltare pagina. Ce la mettiamo tutta con una grande coalizione e con Gaetano Manfredi per riportare Napoli dove merita», ha detto il ministro Luigi Di Maio. Concetto ribadito anche nel corso dell’incontro con il presidente della Camera Roberto Fico, e l’ex premier Giuseppe Conte, che di fronte a una piazza Dante gremita ha preso un impegno importante: «Il movimento varerà delle norme su Napoli per portare una capacità di spesa che oggi non c’è». Intanto, a Scampia il ministro Orlando, spiegava: «Sono 10 anni che Napoli non ha un sindaco».

MARESCA E BAGNOLI
Sull’altro fronte Catello Maresca ha continuato a girare la città per tutto il giorno, da Chiaia a Santa Lucia, da Secondigliano a San Giovanni a Teduccio fino alla chiusura di Bagnoli dove ha commentato la decisione del premier Draghi sul nuovo sindaco anche commissario di Bagnoli: «È la cosa che abbiamo proposto noi all’inizio, proponendola prima delle elezioni.

Se andate a vedere il nostro progetto per Bagnoli è lo stesso proposto dal ministro Carfagna perché abbiamo lavorato insieme ». Rispondendo alle domande dei cronisti, il magistrato ha anche detto: «Abbandonato dai partiti? No, anzi, mi sono sentito rispettato dai leader dei partiti che mi sostengono. Io non ho bisogno di essere accompagnato ».

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