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Onorevole Giuseppe Gargani, ex eroparlamentare, abbiamo trovato un suo nuovo libro in libreria all’inizio dell’anno: quale è il messaggio?
L’urgente necessità di ricercare una identità politica pena la fine della democrazia. L’istinto culturale e politico porta al populismo e dobbiamo convincerci che senza una identità politica non ci può essere democrazia. Il titolo del libro è appunto questo e le mie valutazioni sono allarmanti.

La sua è una analisi negativa peraltro abbastanza diffusa, ma la politica, come lei ha sempre detto, deve dare indicazioni per il futuro
Non c’è dubbio e le darò qualche indicazione, ma dobbiamo partire da una analisi cruda e realistica. L’anno che si è appena concluso è stato segnato dalla nascita di una destra aggressiva, e quindi pericolosa. Oggi vi sono piccoli focolai di protesta sparsi sul territorio dovuti al malessere della società, alla crisi economica, ma soprattutto alla divisione e alla disgregazione della comunità civile che non si ritrova unita neppure nei piccoli centri che pure hanno costituito il tessuto connettivo del paese. Non si tratta di focolai fascisti ma sono la conseguenza dell’odio o, diciamo meglio, del risentimento che si alimenta da parte della classe politica che non ha strategie o speranze da offrire.

Il nuovo governo è stato da Lei salutato con entusiasmo
Ho salutato a settembre questo governo con qualche riserva ma con entusiasmo pensando che uno dei due populismi presenti nel precedente governo nella lega e nel movimento cinque stelle potesse essere superato perché controllato da una forza politica che nel suo logo ha la parola “democratico”. Registriamo che la identità del PD non esiste perché succube “dell’indistinto” del movimento cinque stelle in tutte le questioni istituzionali, dal taglio dei parlamentari che colpisce la rappresentanza e intacca il prestigio del Parlamento, alle mancate modifiche dei decreti “sicurezza” pur richieste del Presidente della Repubblica, al più bieco populismo penale con l’entrata in vigore della legge che elimina in maniera complessiva e totale la prescrizione.

Quale soluzione si può indicare?
Abbiamo costituito una Federazione Popolare dei Democratici Cristiani a cui hanno aderito partiti ed associazioni cattoliche e laiche ed il 18 nell’anniversario del proclama di Sturzo “ai liberi e forti” ci riuniamo a Roma per rilanciare la sua azione per una nuova prospettiva politica. La Federazione punta, per la prima volta dopo tanti anni, a superare la diaspora e le divisioni che hanno compromesso una presenza culturale e politica e a costruire un’alternativa sia alla nuova destra che si è sviluppata nei tempi più recenti sia alla sinistra in crisi di identità. Il populismo e il sovranismo si sono affermati per la mancanza di un riferimento valoriale come quello del popolarismo e della Dottrina Sociale della Chiesa che restano un “pensiero forte” legato ai principi della Costituzione, allo Stato di diritto e ai diritti fondamentali dell’uomo. L’obiettivo è che la “Federazione Popolare dei Democratici Cristiani” (sabato l’incontro a Roma “nel ricordo di Luigi Sturzo per una nuova prospettiva politica” ndr) con i valori ai quali si ispira, possa misurarsi già in tutte le prossime competizioni elettorali e ottenere la adesione di tutti quelli che credono nell’ardito progetto evitando fratture e divisione che sono state la causa della disgregazione politica.

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