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NAPOLI – Nel suo monologo del venerdì attraverso gli schermi dell’emittente salernitana “Lira tv”, Vincenzo De Luca, governatore uscente della giunta regionale della Campania si sofferma su tutto, in particolare sul prossimo turno elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale. Sarà’ ricandidato? Per De Luca non ci sono dubbi. Di più. L’altro giorno a Benevento, nel corso della visita del presidente Mattarella, in modo fermo e deciso affermò che “da cinque anni era pronto per ricandidarsi”. Ma la sua certezza incontra non pochinostacoli, in particolare per il pericolo rappresentato dal fuoco amico. Ma l’ex sindaco sceriffo va avanti e “non temo confronti”. Così ieri dagli schermi tv ha lanciato messaggi e posti interrogativi, Per lui i Cinquestelle sono «di fronte ad una scelta strategica». E cioè devono decidere se «diventare una formazione politica che accetta normalmente le alleanze, se c’è condivisione programmatica, o mantenere una posizione per la quale non ci si allea con nessuno ma nella realtà sei costretto a farlo perché non hai il 51%». «C’è un travaglio interno che mi auguro si risolva su un piano positivo – ha spiegato a LiraTv – cioè spingendo questo movimento a ragionare con serietà e in maniera laica sulla collaborazione con le forze politiche o possono decidere di rimanere una formazione politica che fa solo testimonianza e non riesce ad entrare in un consiglio regionale ». «Per quello che mi riguarda sono impegnato a parlare più che con i dirigenti con gli elettori, con i cittadini che hanno votato i Cinque stelle», ha sottolineato. De Luca dice di essere interessato a «parlare su due presupposti, il lavoro fatto e le esigenze di rinnovamento che esprimevano i Cinquestelle all’origine». «Un rinnovamento che oggi è rappresentato dal gruppo dirigente o no? Mi sembra che siano lontani da quella esigenza di rinnovamento della politica, siamo in una situazione non bella. Voglio interpretare e raccogliere il bisogno di rinnovamento ». Per il governatore della Campania il movimento delle Sardine «ha due aspetti che mi interessano ». «Il primo è questo richiamo alla sobrietà, al rispetto reciproco, all’abbandono dei toni violenti. Il secondo è il richiamo al merito, la valorizzazione del merito e alla concretezza dei problemi. Da questo punto di vista è un movimento importante ». Il ogni caso «La battaglia» per le prossime elezioni regionali, seguirà la «piena linea della concretezza e dei problemi dei territori ». «La nostra linea politica sarà questa, sarà questa la nostra parola d’ordine. Le nostre famiglie contano più dei partiti ». Poi, rilancia il dialogo: «Ci apriamo a tutti quelli che vogliano collaborare chiedendo solo le condizioni del programma, del metodo di lavoro che ci siamo dati ed un impegno sui valori di fondo». Vale a dire: «Correttezza, onestà, rifiuto della camorra e anti razzismo. Abbiamo un rigurgito dell’antisemitismo che fa paura, chi vuole collaborare con noi deve rifiutare le logiche di violenza e discriminazione».

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