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NAPOLI – Vincenzo De Luca, gover – natore uscente della Campania tratta direttamente con il segretario nazionale del Pd Zingaretti per la formazione delle liste? La notizia diffusa martedì sera dal figlio del governatore non ha trovato sino ad ora conferme ufficiali. Ma ieri sera a Napoli il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando non ha avuto esitazioni a dire come stanno le cose per la candidatura a presidente della Regione. «In Campania il nome da proporre – ha affermato Orlando- è De Luca.E’ il nome con cui andremo al confronto con le altre forze politiche, perché bisogna ripartite dall’esperienza di governo che è in campo, ma aprire». Orlando ha sottolineato che anche in Campania «bisogna discutere con le Sardine. Non diciamo che sono dei fessi perché dicono cose che non ci piacciono, con questo metodo abbiamo costruito fossati», spiegando anche che «i ragionamenti verso le elezioni regionali in Campania vanno fatti il giorno dopo le suppletive. Bisogna fare una cosa alla volta». E proprio riferendosi all’appuntamento di fine febbraio per la elezione del sostituto di Ortolani al Senato il vicesegretario Pd ha precisato: «Le suppletive sono le suppletive, le Regionali sono le Regionali. In tutti i casi quanto più ampio è il fronte, tanto più ci sono possibilità di vincere se il progetto è leggibile e comprensibile », ha detto con chiaro riferimento al fronte largo, con il movimento di Luigi de Magistris, a sostegno di Sandro Ruotolo replicabile anche alle elezioni Regionali di primavera in Campania. A proposito della coalizione per le regionali e del tentativo di allargarla al Movimento 5 Stelle, Orlando ha commentato: «Ora occupiamoci delle suppletive poi convinceremo quelli che non sono convinti e discuteremo con tutti. Ci sono posizioni diverse tra le forze politiche del centrosinistra perché la critica è una condizione naturale della sinistra e quindi da questo punto di vista viva la differenza di vedute, perché è sempre utile a migliorare le posizioni». Il vicesegretario Pd ha sottolineato che partire dal “presidente uscente – ha detto – è naturale per coagulare lavoro, ma non ho mai visto che si vincono le elezioni solo rivendicando quanto fatto. Bisogna valutare i pro e i contro. Io penso ragionevolmente che vada allargato il fronte tenendo De Luca».

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