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NAPOLI. Nella settimana che precede il ritorno alle gare di campionato, su Napoli ed il Napoli sono piovute questioni attinenti poco la squadra e molto le vicende giudiziarie: è iniziato l’ascolto dei testimoni relativamente all’ammutinamento nel post partita di Champion’s, avvenuto il 5 novembre 2019. A difesa di Allan, l’unico imputato per aver sollevato la protesta di non accettare il ritiro imposto dal presidente, si sono schierati Cristiano Giuntoli e il suo braccio destro Giuseppe Pompilio. Per il centrocampista brasiliano hanno presentato giustificazioni Lorenzo Insigne, Nikola Maksimovic, Hirving Lozano e Elseid Hysaj, mentre Ancelotti, ascoltato on-line da Madrid, ha spezzato una lancia in favore di Allan, dichiarando di non aver ascoltato le frasi a lui imputate. Alla fine la difesa ha rinunciato e nella prossima, e ultima, udienza saranno sentiti solo Hysaj e il vice presidente Edoardo De Laurentiis per il club. Dibattimento acceso con la difesa del calciatore che sottolinea come Allan all’epoca fosse infortunato e non era convocato. E il club invece determinato a dimostrare il ruolo “sindacale” del brasiliano che ebbe anche un alterco proprio con il vice presidente. Una querelle che minerà i rapporti, già tesi per via del contratto, tra il capitano e De Laurentiis, creando un clima non idoneo per la serenità del gruppo, fortemente invocata da Spalletti, e che, con le sue buone maniere, è riuscito ad inculcare in tutto il gruppo, staff e società compresi. Non bastasse, sono state “servite” altri due incidenti di percorso, il furto delle auto, l’una di Spalletti e l’altra, della moglie di Demme, riportando alla luce la piaga delle sottrazioni dei mezzi di locomozione privati, generando quel sentimento di sconforto e delusione, soprattutto per l’allenatore che utilizzava l’utilitaria per raggiungere Castel Volturno, sede degli allenamenti. Dal campo giungono, invece, notizie alterne, dal pieno recupero di Mertens (giocherà un tempo contro il Torino?) e Demme, e dal rientro in gruppo di Lobotka, agli infortuni di Malcuit, Ounas e, ultimo in ordine di tempo, di Petagna che condizionano il turn over che Spalletti aveva in mente per affrontare le numerose partite previste nella seconda metà di ottobre. Buone nuove per i rientri dei nazionali (nessun infortunio, a parte la stanchezza dei voli transoceanici ndr), con il solo Ospina che siederà in panchina causa la vicinanza del ritorno a Napoli e la gara di domenica, offrendo a Meret di riprendersi il pposto tra i pali dopo l’infortunio occorsogli a Genova. La nota lieta per Koulibaly è l’individuazione, e si ritorna alle vicende “fuori campo”, del gruppo di razzisti presenti allo stadio Franchi, colpìti immediatamente da un Daspo di cinque anni, il che testimonia la ferrea volontà di combattere stupidi, immaturi e volgari, che occupano impropriamente gli spalti degli stadi. Osimhen, in un’intervista si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni che hanno commosso il popolo sportivo e non, andando con la memoria al suo triste passato di venditore di acqua lungo le strade del uso paese natale, in Nigeria, e ribadendo come la vita, poi, gli abbia sorriso, vivendo un sogno in una città che mai avrebbe immaginato di incontrare nel suo percorso di calciatore, e non tralasciando la gaffe commessa alla festa del suo compleanno lo scorso anno. E’ per Anguissa il podio della settimana, avendo postato una posa che lo ritrae con il gesto scaramantico delle corna per rispondere in maniera silenziosa ma efficace agli insulti di Firenze, alle prestazioni con la nazionale camerunense attestanti un periodo di forma eccezionale, risultando il migliore per continuità e per abnegazione nei compiti affidatigli. Le ragioni del suo elevato grado di forma e di “sostanza” sono condensate nelle considerazioni su Spalletti e sulle mansioni da svolgere:

“Spalletti è un allenatore con molta esperienza che fa attenzione ai dettagli e sta accanto ai giocatori. Dal mio arrivo mi ha dato fiducia e mi ha detto che conta su di me. Si aspettava che portassi un certo equilibrio difensivo alla squadra, che rendessi subito in mezzo al campo e io so cosa fare”. Mi chiede di aiutare al massimo i miei compagni nel recupero palla, di lavorare in interdizione e, quando possibile impostare. Questo è quello che so di dover fare, ma voglio mostrare anche le mie qualità offensive. Spalletti ti insegna molto tatticamente. Sono venuto in Italia proprio per questa cultura tattica. Penso che se ascolto i suoi consigli posso imparare molto giorno dopo giorno”.

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