X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

La proposta della maggioranza per una nuova legge elettorale verrà presentata entro fine anno, ovvero entro il mese di dicembre. E’ questo il primo punto messo nero su bianco sul testo sottoscritto dalle forze di maggioranza sulle riforme, un’intesa siglata alla vigilia del voto sul taglio dei parlamentari. “I capigruppo di maggioranza assumono i seguenti impegni comuni, che offrono al dialogo con le forze di opposizione”, si legge nel documento che indica come primo punto proprio il restyling della legge elettorale. “La riduzione del numero dei parlamentari incide sul funzionamento delle leggi elettorali di Camera e Senato – si legge nel testo – aggravandone alcuni aspetti problematici, con riguardo alla rappresentanza sia delle forze politiche sia delle diverse comunità territoriali. Conseguentemente, ci impegniamo a presentare entro il mese di dicembre un progetto di nuova legge elettorale per Camera e Senato al fine di garantire più efficacemente il pluralismo politico e territoriale, la parità di genere e il rigoroso rispetto dei principi della giurisprudenza della Corte costituzionale in materia elettorale e di tutela delle minoranze linguistiche”.
La riforma avrà ripercussioni che potrebbe essere oggetto di critiche da parte delle regioni medio piccole (Trentino Alto Adige, Friuli, Liguria, Marche, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sardegna) che, specie al Senato, non eleggeranno parlamentari di tutte le opposizioni, visto il nostro sistema tripolare. La variazione percentuale del taglio degli eletti è simile ma non uguale per tutte le regioni e naturalmente non ha toccato la piccolissima Val D’Aosta che avendo già oggi un solo parlamentare non potrebbe scendere a zero. L’altra regione piccola, il Molise, ne perderà invece uno su tre.
Ecco cosa succederà in Campania: circoscrizione Campania 1: parlamentari attuali n. 32, in futuro n. 20; Collegio Campania 2 (Benevento-Avellino-Salerno) parlamentari attuali n.28, in futuro n.18. Per quanto riguarda il Senato, si passerà dai 29 senatori a 18 con una variazione del -37,9%.
“Il taglio dei parlamentari? Chiedevamo una serie di garanzie che sono state accolte”. Lo dice il ministro dei Beni Culturali ed esponente del Pd, Dario Franceschini a ‘Otto e Mezzo’ su La7.
“Noi votiamo” la riforma che riduce il numero dei parlamentari “perché è uno degli impegni assunti dalla maggioranza e Italia viva sarà compatta. È una riforma che presa singolarmente non migliorerà il funzionamento delle Camere. Inciderà solo un minimo sui costi. Ma rispettiamo gli impegni. Almeno l’accordo serve a contenere i possibili rischi in termini di rappresentatività”. Lo ha detto la capogruppo Iv alla Camera Maria Elena Boschi commentando l’accordo di maggioranza sulle riforme. “In più – ha aggiunto – dimostra che questo Governo non nasce per salvare il posto a nessuno perché taglia parecchie poltrone, ma serve per occuparsi dei problemi degli italiani”. “Grazie all’impegno di Marco Di Maio e di Italia Viva – ha poi sottolineato Boschi – abbiamo ottenuto di mettere nell’accordo un punto che per noi è importante e cioè di affrontare una legge elettorale che garantisca la parità di genere”.

“Il documento adottato oggi dalla maggioranza ha la valenza di un deludente pagherò”. Non si può giocare con tale leggerezza con la Costituzione. L’unico modo per porre rimedio alle storture di questo taglio dei parlamentari imposto da Di Maio, è rinviare il taglio e votare poi tutto insieme. La logica questo suggerisce”. Lo dichiara il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. “Altrimenti, a maggior ragione di questi tempi, gli impegni di medio periodo sono scritti sulla sabbia e servono solo come buona coscienza a buon mercato”, conclude Della Vedova.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE