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AULETTA (SA) – Vivere in un comune dichiarato zona rossa, dove non si può entrare né uscire, e dove però i “miracoli” possono accadere, se tante mani si uniscono e danno vita ad una catena di solidarietà che riesce a superare tutti i confini. La Polizia di Stato, la Protezione Civile, le  Ferrovie dello Stato stamattina sono state mobilitate per la consegna di un farmaco salvavita.
Protagonisti, assieme a loro, Carmine Cocozza, ex Sindaco di Auletta,  la moglie, tre figli, uno a Milano, due a Napoli. Uno di loro soffre di una malattia autoimmune, ha bisogno di quel farmaco. I genitori non possono uscire da Auletta, il figlio non può rientrare, nel rispetto delle regole, così i genitori si sono rivolti alle istituzioni. Stamattina alle sette, ai confini di Auletta e Salvitelle, il papà ha consegnato  il plico contenente il farmaco che deve viaggiare a temperatura costante e controllata. Da Eboli, tramite il  servizio sostitutivo delle Ferrovie dello Stato della linea Sicignano Lagonegro diretto a Napoli, alle ore  8:10 con l’ausilio della Protezione Civile è partito il farmaco per Napoli. Alle 9:30  è stato consegnato ad una Volante della Questura di Napoli Commissariato Mercato-Vicaria all’interessato presso il suo domicilio.
E dalla zona rossa di Auletta, dove è stato prorogato dalla Regione lo stato di quarantena, assieme ai Comuni campani di Sala Consilina, Caggiano, Polla, Atena Lucana ed Ariano Irpino, il papà, Carmine Cocozza, lancia il suo accorato messaggio di speranza. Lo fa a poche ore dalla avvenuta consegna del prezioso plico nelle mani del figlio, e lo fa con senso di gratitudine, pensando agli uomini e alle forze in campo per aiutarlo, ma anche accendendo i riflettori sulle tante persone immunodepresse come il suo ragazzo, e dunque bisognose di particolare attenzione, in una situazione terribile come questa.
«Non è facile per loro che combattono con questo farmaco biologico, chiusi in casa, bombardati dalla pioggia di notizie sul coronavirus, senza poter fare le pratiche motorie che li fanno stare bene – ci dice- Per loro andrebbe rivolta un’attenzione in più. Mio figlio è una persona meravigliosa, brillante, sta studiando psicologia, è un ragazzo d’oro, come tantissimi ragazzi del Sud. Ma possono avere contraccolpi anche psicologici, e sono tanti i casi come il suo».
Alla missione di solidarietà hanno dato il loro apporto il sostituto commissario Antonio Quaranta, comandante della sottosezione della Polstrada di Eboli e il sovrintendente Giacomo Rosa, il funzionario di Protezione civile, Berardino Iuorio, il conducente del servizio sostitutivo delle Ferrovie, Armando Caputo, il vicedirigente del commissariato Mercato-Vicaria di Napoli, Raffaele Esposito.
L’ex sindaco di Auletta vuol far passare un altro messaggio: «Avere fiducia nello Stato, perché c’è, e lo dimostra quando compie “miracoli”, con il dovuto rispetto nell’usare questa parola. Nel mio caso rivolgo un pensiero grato alla Polizia, che ha preso in consegna il plico, alle porte di Auletta, nelle mani di Giacomo Rosa, per poi attivare tutti i passaggi successivi. E’ una cosa molto bella, fa bene a chi l’ha fatta, fa bene a mio figlio, un giovane che studia a Napoli, che non può tornare ad Auletta, tra i suoi cari. Ho ringraziato tutti i dirigenti che si sono prodigati per noi: loro sono la testimonianza viva della presenza dello Stato, e del bellissimo rapporto che nasce tra i livelli istituzionali, proprio come detta la Costituzione. Ognuno fa la sua parte, in questo momento in cui si combatte un nemico invisibile, che ti impedisce addirittura il senso della convivenza, della socialità». E’ una guerra aspra, crudele, ma queste storie testimoniano che tutto può cambiare, perché la solidarietà abbatte i muri più invalicabili.
Ivana Picariello

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