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Una dura lettera aperta ai consiglieri comunali di Salerno, di maggioranza e opposizione. A scriverla è il gruppo civico Ali per la Città. «Gentili Sigg.re e Sigg.ri, con comunicati del 02 e 22 Gennaio, sottoponemmo alle Vss. attenzioni le criticità della situazione finanziaria dell’Ente che avete contribuito a gestire, nel bene e nel male, nel corso della consiliatura in scadenza – si legge nel testo-. Nei giorni scorsi, un comunicato Anci ha assegnato alla Città il quarto posto, in Italia, per rischio dissesto, mentre già sapevamo che essa è al terzo posto per tassazione locale, al 93’, con la provincia, per qualità della vita, al 77’ per attenzione all’ecosistema, tra le prime 90, su 7.904, per consumo di suolo. E non parliamo d’altro. Intanto, è emerso che la deviazione del torrente Fusandola è illecita, è sprofondata la copertura dello stesso corso d’acqua in prossimità della foce, ed è egualmente sprofondata parte del solaio del piano interrato lato Stazione Marittima, forse per lo stesso fenomeno del punzonamento che interessò la Piazza nel 2012. Il Lungomare è oggetto di lavori ‘vergognosi’ che ne stanno distruggendo la residua dignità, il mare è spesso una cloaca, la spiaggia rinnovata è stata concessa ai privati e la ‘polvere di cava’ usata per il ripascimento si copre della sabbia scura di origine vulcanica portata dalle correnti».

Nella lunga serie di rilievi, si sottolinea: «La Città che avrebbe dovuto confrontarsi con Barcellona per il mare e con Milano per la modernità architettonica sembra stia stata solo una visionaria immaginazione. Il 31 Maggio è scaduto il termine per l’approvazione del Bilancio Provvisorio 2021 e per il Consolidato 2020. In assenza di proroghe governative, salvo errore, l’esercizio provvisorio, applicato per la dilazione, cede il passo alla gestione provvisoria, ancora più restrittiva in termini di amministrazione». Per Ali «la situazione appare davvero allarmante e, certamente, non sembra fronteggiabile con riunioni, discussioni, confronti che lasciano, per davvero, tutto il tempo che trovano». Infine l’atto d’accusa: «La Città è stata gestita da voi. Assumete le vostre responsabilità e indicate ai cittadini la strada per il recupero dell’orgoglio di essere figli di questa terra millenaria».

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