X
<
>

Oscar Isaac in “Dune”

Condividi:
5 minuti per la lettura

Tutto pronto a Venezia per la 78esima edizione della Mostra del Cinema. Dal 1° all’11 settembre, undici giorni di grandi film, storie e star. Un’edizione segnata ancora una volta dal Coronavirus (si entra in sala solo con il green pass) ma, come preannunciato dal direttore Alberto Barbera, “la pandemia è servita a stimolare la creatività di tutti”.

Sono 21 i film che si contenderanno il Leone d’Oro, cinque italiani con il Sud protagonista: due girati in Calabria (Freaks Out e Il Buco), due di registi partenopei (È stata la Mano di Dio di Sorrentino e Qui Rido Io di Martone), chiude la cinquina America Latina dei fratelli D’Innoncenzo. Il film d’apertura, il 1° settembre, sarà invece Madres Paralelas dello spagnolo Pedro Almodóvar. Protagoniste Penélope Cruz e Milena Smit, due single in dolce e inaspettata attesa.

Giovedì 2 settembre spazio a Jane Campion con il western The Power of The Dog. Due fratelli proprietari di un ranch si ritrovano l’uno contro l’altro quando uno dei due si sposa. Nel cast del lungometraggio, ispirato al romanzo di Thomas Savage, Benedict Cumberbatch e Kristen Dunst. Lo stesso giorno vedremo il primo italiano in concorso. Paolo Sorrentino con il suo film più intimo È stata la Mano di Dio: la storia di un ragazzo nella Napoli degli anni Ottanta fra gioie e dolori per l’arrivo di Maradona e una tragedia inattesa. In uscita in sale selezionate il 24 novembre e su Netflix dal 15 dicembre, nel cast Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Renato Carpentieri e il giovane Filippo Scotti. Il 2 sarà anche presentato al pubblico e agli accreditati Il Collezionista di Carte di Paul Schrader che torna al Lido dopo First Reformed e dirige Oscar Isaac, una delle star di quest’edizione, nei panni di un ex militare che si guadagna da vivere col gioco d’azzardo (in sala il 3 con Lucky Red).

Il 3 settembre un altro gradito ritorno al Lido: dopo il successo di Ema, Pablo Larraín presenta Spencer: Kristen Stewart interpreta Lady Diana quando decide di divorziare da Carlo e allontanarsi dalla famiglia reale inglese. Olivia Colman, Coppa Volpi nel 2018 per La Favorita e regina Elisabetta II in The Crown, è la protagonista di The Lost Daughter, esordio alla regia di Maggie Gyllenhaal ispirato al romanzo di Elena Ferrante “La Figlia Oscura”, in programma lo stesso giorno.

Il 4 settembre spazio al secondo italiano in concorso: Il Buco, nuovo film di Michelangelo Frammartino, dopo 11 anni da Le Quattro Volte, che ha per protagonista un gruppo di speleologi piemontesi che nel 1961 arriva in Calabria e scopre l’Abisso di Bifurto nel Pollino. Sabato sarà la volta anche di Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez, Coppa Volpi nel 2016 per Il Cittadino Illustre, star di Competencia Oficial di Gastón Duprat e Mariano Cohn, nuovo lungometraggio della coppia di registi e sceneggiatori argentini che racconta la rivalità fra due attori.

Dopo aver stregato il Lido con Nuevo Orden, il messicano Michel Franco presenta Sundown, interpretato da Tim Roth e Charlotte Gainsbourg, proiettato il 5. Roth è un uomo ricco che vuole lasciarsi alle spalle la vita mentre è in vacanza ad Acapulco. Altre ambientazioni per Illusions Perdues del francese Xavier Giannoli che porta sul grande schermo il romanzo omonimo di Honoré de Balzac, interpretato dall’enfant prodige del cinema Xavier Dolan, Gerard Depardieu e Cécile de France. Domenica 5 settembre ritroviamo l’estrosa e irriverente Ana Lily Amirpour con il suo Mona Lisa and the Blood Moon. Alla seconda presenza alla Mostra dopo The Bad Batch, la regista americana-iraniana racconta la storia di una ragazza con super poteri nella New Orleans di oggi.

Donne protagoniste anche lunedì 6 con L’Événement della franco-libanese Audrey Diwan, al suo esordio a Venezia, ispirato al romanzo autobiografico di Annie Ernaux sull’aborto nella Francia degli anni 60 quando ancora era illegale. Lunedì 6 sarà presentato La Caja di Lorenzo Vigas. Al centro della storia del nuovo film del regista venezuelano, Leone d’Oro per Ti Guardo, un giovane ragazzo messicano che si ritrova bloccato nelle rotte dell’immigrazione clandestina.

Il 7 spazio a Valentyn Vasyanovych, regista russo premiato per Atlantis a Orizzonti nel 2019. Reflection racconta la storia di un chirurgo ucraino rilasciato dalle forze militari russe dopo aver subito umiliazioni e ogni genere di violenza. Altri temi in Qui Rido Io di Mario Martone, di nuovo alla Mostra dopo Capri: Revolution del 2018. Toni Servillo, un’altra delle star di quest’edizione, è Eduardo Scarpetta in un lungometraggio ancora una volta legato al teatro (in sala il 9 settembre).

Dopo sei anni di lavorazione, mercoledì 8 potremo finalmente vedere Freaks Out, l’attesissimo lungometraggio di Gabriele Mainetti (in sala il 28 ottobre) girato anche in Calabria. Il regista di Lo Chiamavano Jeeg Robot è chiamato a un nuovo esame e dirige nuovamente Claudio Santamaria insieme a Pietro Castellitto, Aurora Giovinazzo e Franz Rogowski: quattro amici star di un circo di “mostri” nella Roma occupata dai nazisti. Captain Volkonogov Escaped di Merkulova e Chupov, in programma l’8, si svolge qualche anno prima e parla della redenzione del capitano dei servizi segreti di sicurezza nazionale Fëdor Volkonogov.

L’ultimo film italiano in concorso sarà presentato il 9 settembre: America Latina dei fratelli d’Innocenzo ambientato a Latina. I gemelli terribili del cinema italiano hanno definito il loro terzo lungometraggio con Elio Germano “una storia d’amore e come tutte le storie d’amore, un thriller”.

Lo stesso giorno in programma il polacco Leave No Traces. Jan P. Matuszynski porta sullo schermo una storia politica e realmente accaduta: l’omicidio di Grzegorz Przemyk, ucciso dalla polizia nel 1983.

Lunedì 10, il francese Stéphane Brizé conclude la sua trilogia sul mondo del lavoro con Un Autre Monde: Vincent Lindon è il manager Philippe alle prese con difficoltà su lavoro e nella vita privata. Ultimo film in concorso, il filippino On The Job 2: The Missing 8 di Erik Matti sulla corruzione dei mezzi di informazione nelle Isole.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE