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Sconfiggere “per sempre” un tumore si può. Ma, soprattutto in questo momento, occorre continuare con i programmi di screening, di fronte al dato per cui aumenta la probabilità di guarire dopo una diagnosi di cancro per i malati europei. Per oltre una donna su 2 – il 51% – e per circa 4 uomini su dieci – il 39% – la guarigione da melanoma o tumore della tiroide, del testicolo, dello stomaco, del colon retto, dell’utero si avvera, restituendo un’attesa di vita simile a quella di chi non si è ammalato.

LO STUDIO

I risultati incoraggianti, pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale International Journal of Epidemiology, sono emersi dallo studio sulla probabilità di guarire dopo una diagnosi di cancro coordinato dal Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano e condotto a partire dai dati di Eurocare su 32 tipi di tumore in Europa, nell’ambito dell’omonimo programma.

Programma che è attivo da oltre 30 anni sotto la guida dell’Istituto superiore di sanità e della Fondazione Ircss Istituto nazionale dei tumori di Milano, con il supporto dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), della Commissione europea, di Cariplo e della Compagnia di San Paolo.

«L’indagine, bussola importante in tema di oncologia – dice il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – se da un lato mostra i progressi significativi in questa malattia, dall’altro indica “la necessità di non distogliere l’attenzione dalle patologie oncologiche neppure in questo momento di emergenza sanitaria, dando continuità a tutti i programmi di screening e ai percorsi di cura».

In Europa, le persone con una pregressa diagnosi di tumore sono circa 25 milioni su una popolazione di 500 milioni di abitanti. Tradotto, significa che una persona su 20 ha ricevuto una diagnosi di malattia.

«Gli indicatori misurati – spiega Silvia Francisci, ricercatrice dell’Istituto superiore di Sanità e corresponsabile dello studio – si basano sui dati di oltre 7 milioni di pazienti raccolti in 17 Paesi europei dal 1990 al 2007 e seguiti per almeno 18 anni. Questi indicatori, calcolati per la prima volta in modo sistematico a livello europeo per tipo di tumore, per sesso e per gruppi di età, letti congiuntamente, restituiscono lo stato dell’arte sulla capacità dei sistemi sanitari e delle moderne tecnologie di affrontare e sconfiggere, in un’ottica di guarigione, le numerose forme di malattie neoplastiche. È ipotizzabile inoltre che le persone con diagnosi successive al 2007 abbiano una probabilità di guarire maggiore di quanto documentato dalla ricerca».

LE PROBABILITÀ

Luigino Dal Maso, epidemiologo del Centro di riferimento oncologico di Aviano e coordinatore dello studio, sottolinea come, in dieci anni, si sia registrato un aumento del 10% della probabilità di guarire per la maggior parte dei tumori. Dopo 5 anni dalla diagnosi possono ritenersi “guarite” le persone a cui era stato diagnosticato un tumore del testicolo o della tiroide; dopo meno di 10 anni le persone con tumori dello stomaco, del colon retto, dell’endometrio e il melanoma.

«La maggior parte delle persone con tumori della prostata o della mammella non morirà a causa del tumore», sebbene il rischio di ripresa, pur esiguo, permanga almeno fino a 15 anni dalla diagnosi. Guarire da molti tumori oggi è possibile, come è concreta la bella «opportunità di non considerare più “irreversibile” l’esperienza di malattia tumorale», spiega il direttore della struttura di Epidemiologia oncologica dell’Ircss Cro di Aviano e coautore del lavoro, Diego Serraino.

La possibilità di conoscere i tempi di guarigione per sesso, età dei pazienti e, soprattutto, tipo di tumore, evidenzia purtroppo il contrasto con quelle patologie oncologiche che più di altre rappresentano ancor oggi un nemico agguerrito da battere.

È inferiore al 15% la probabilità di guarigione per i pazienti con tumori dell’esofago, pancreas, fegato, polmone, sistema nervoso centrale (negli adulti), leucemie linfatiche croniche, mielomi, mentre le probabilità di guarire sono superiori all’80% per i pazienti europei con tumori del testicolo (94%), della tiroide (87% per le donne e 70% per gli uomini) e melanomi cutanei (86% nelle donne e 76% negli uomini). Probabilità di guarigione per oltre sei pazienti su dieci con tumori dell’endometrio (76%), della mammella (66%), della cervice (64%) e della prostata (63%), e per i pazienti con linfomi di Hodgkin (75% per le donne e 67% per gli uomini).


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