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COSENZA – Commozione, fiori e lunghi applausi hanno accompagnato l’ultimo saluto a Jole Santelli nella sua Cosenza. I funerali della presidente della Regione Calabria, scomparsa ieri all’età di 51 anni, sono stati celebrati nella chiesa di San Nicola della città bruzia. Oltre a familiari, parenti e amici della governatrice, erano presenti anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, rappresentanti del Parlamento, delle istituzioni regionali e locali.

«Quello che viviamo oggi è un momento di sconforto per la morte di Jole Santelli”, ha detto nella sua omelia l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, che ha celebrato le esequie assieme all’arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano, mons. Salvatore Nunnari, e all’eparca di Lungro, mons. Donato Oliverio.
“A noi fedeli – ha aggiunto – non rimane che ringraziare questa persona per il bene che ha fatto durante la sua vita».

«Jole è stata una donna intelligente, preparata e determinata», ha sottolineato l’arcivescovo ricordando alcuni episodi: «l’ultima volta che parlammo – ha spiegato – ho avuto la conferma di quanto amasse la sua terra, la sua città, con un’umiltà capace di accogliere e di comprendere chiunque si trovasse in difficoltà».

Per l’arcivescovo, la governatrice lascia come “testamento e testimonianza” la «dignità, la riservatezza e la sua delicatezza, non cedendo mai alle provocazioni. Ma anche il coraggio con cui ha affrontato la malattia, non facendola mai pesare sul suo lavoro e sulla sua attività amministrativa. La malattia, diceva, ti fa conoscere la libertà e ti spinge a non avere paura più di niente».

Per Nolè, Santelli «ha fatto un miracolo» perché ha «radunato tanti rappresentanti delle istituzioni. Sia un incoraggiamento – ha aggiunto -, sia una presenza di speranza».

«Un grande dolore per una grande donna», ha detto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, poco prima di entrare in chiesa. «L’ho sentita – ha continuato – anche di recente. Quando le ho chiesto se avesse paura del Covid mi ha detto di no perché era abituata a lottare tutti i giorni con la sua malattia».

«Oltre che una donna delle istituzioni – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – era un’amica. Un grandissimo dolore e dispiacere di aver perso una persona eccezionale che ha lavorato per questa terra con tutta la passione e la determinazione».

Rose rosse ad accompagnare il feretro e tanti fiori sui gradini esterni della chiesa. In piazza, al di là delle transenne, tante persone hanno atteso l’uscita della salma per dare l’ultimo commosso addio alla presidente della Regione. Un lungo applauso e poi il silenzio.

Domani sarà allestita una camera ardente in Cittadella regionale a Catanzaro dove è prevista anche la benedizione da parte del presidente della Cec e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone. Nella sede della Regione, quindi, i calabresi potranno dare l’ultimo saluto alla governatrice.


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