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La Ever Given incagliata nel Canale di Suez

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IL CAIRO – L’Egitto ha avviato i lavori per ampliare e rendere più profonda la parte meridionale del Canale di Suez, dopo il blocco causato dalla gigantesca portacontainer Ever Given, rimasta incastrata nel tratto a marzo. 

Il capo dell’Authority del canale di Suez, il tenente generale Osama Rabie, ha rivelato i dettagli in una cerimonia televisiva, alla quale hanno partecipato il presidente egiziano, Abdel-Fattah al-Sisi, e alti funzionari del governo, nella città di Ismailia. Il progetto prevede l’ampliamento del tratto più meridionale del canale, lungo 30 km, di circa 40 metri verso est, sul lato della penisola del Sinai, ha detto Rabie. Lo stesso tratto verrebbe anche reso più profondo.

È inoltre prevista un’estensione per 10 chilometri di una seconda corsia del corso d’acqua, aperta nel 2015: ciò porterebbe il tratto a doppia corsia del canale a 82 chilometri consentendo il passaggio di più imbarcazioni.

La Ever Given, nave di proprietà giapponese e battente bandiera panamense, era rimasta bloccata nel tratto a corsia unica del canale il 23 marzo prima di essere disincagliata sei giorni dopo, dopo un massiccio sforzo di salvataggio da parte di una flottiglia di rimorchiatori.

La nave è ancora in stallo al Great Bitter Lake del canale, nel mezzo di una disputa finanziaria tra i suoi proprietari e l’Autorità del Canale di Suez. Il blocco di sei giorni ha interrotto le spedizioni globali: alcune navi sono state costrette a intraprendere la lunga rotta alternativa attorno al Capo di Buona Speranza all’estremità meridionale dell’Africa, dovendo quindi ricorrere a carburante e costi aggiuntivi. 

Centinaia di altre navi sono rimaste in attesa che la gigantesca portacontainer venisse liberata. Circa il 10% del commercio mondiale scorre attraverso il canale: secondo i dati ufficiali, lo scorso anno circa 19mila navi sono passate attraverso Suez.


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