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Silvio Brusaferro

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Torna a crescere la curva epidemica in Italia, a fronte però di un forte calo dei ricoveri e del record di tamponi eseguiti. I casi totali sono saliti a 168.941, con un aumento di 3.786 unità in 24 ore, molto più delle 2.667 di ieri. A pesare però è proprio il numero di tamponi, 60.999 in un giorno, record assoluto (ieri erano stati 43.700 circa, l’altroieri 26.700). Sono i dati forniti dalla Protezione Civile nel bollettino delle 18.

Il numero dei decessi si conferma in leggero calo, 525 (erano stati 578 ieri), portando il totale a ​22.170. Sale il numero dei guariti, 2.072 in un giorno, molto vicino al record (ieri erano stati appena 962). Il totale dei guariti supera così quota 40mila: sono ​40.164 in tutto. Le persone attualmente positive salgono di 1.189 unità (erano 1.127 ieri) portando il totale a ​106.607.

Il dato più significativo però, come detto, è sui ricoveri: quelli in regime ordinario sono calati di 750 unità, la riduzione nettamente più decisa da inizio epidemia (ieri -368), e scendono quindi a 26.893. Seguiti dalle terapie intensive, che hanno liberato altri 143 posti letto (ieri 107), scendendo a 2.936. Il 3 aprile, nemmeno due settimane fa, erano 4.068. Infine, sale a 76.778 il totale dei pazienti in isolamento domiciliare.

La situazione è stata analizzata dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: «​Come stiamo vedendo ormai da alcuni giorni siamo in un trend discendente, con le curve dei contagiati, ricoverati e deceduti che hanno come sappiamo uno sfalsamento temporale». ​

«​Noi sappiamo che con variabili da regione a regione – ha aggiunto Brusaferro – il numero dei malati è comunque limitato rispetto alla popolazione, oltre il 90% degli italiani non è venuto in contatto con il virus. Quindi se non stiamo molto attenti e puntuali nell’adottare le raccomandazioni la circolazione può riprendere in maniera più intensa, mentre oggi si sta attenuando grazie alle misure e alla volontà degli italiani». ​ 

Il presidente dell’Iss ha poi sottolineato: «​Quello dei test sierologici è un tormentone che ci accompagna giorno dopo giorno. Ci sono molti prodotti e il numero è in crescita, e questo è un dato molto positivo. Sappiamo però anche che sono recenti, e una valutazione precisa in termini di sensibilità e specificità e del loro valore predittivo non c’è, sono in fase di messa a punto. E’ una questione in itinere, oggi patenti di immunità è difficile poterle dare, è sempre necessario poi aggiungere un tampone. In prospettiva questo evolverà e acquisiremo nuove conoscenze».

Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha invece evidenziato il possibile avvio della fase 2: «Io voglio aspettare gli esiti delle valutazioni che sta facendo il gruppo di lavoro guidato dal dottor Colao per esprimere un mio giudizio».

Dai dati della Protezione civile emerge che sono 33.090 i malati in Lombardia (169 in più rispetto a ieri), 13.663 in Emilia-Romagna (+86), 13.783 in Piemonte (+588), 10.800 in Veneto (+11), 6.613 in Toscana (+196), 3.437 in Liguria (-27), 3.124 nelle Marche (+27), 4.144 nel Lazio (+97), 3.118 in Campania (+31), 2.087 a Trento (-17), 2.625 in Puglia (+52), 1.330 in Friuli Venezia Giulia (-64), 2.108 in Sicilia (+27), 1.850 in Abruzzo (+40), 1.593 nella provincia di Bolzano (+17), 536 in Umbria (-46), 865 in Sardegna (-5), 847 in Calabria (+28), 518 in Valle d’Aosta (-30), 273 in Basilicata (+12), 203 in Molise (-3).

Quanto alle vittime, se ne registrano 11.608 in Lombardia (+231), 2.843 in Emilia-Romagna (+55), 2.094 in Piemonte (+79), 981 in Veneto (+41), 585 in Toscana (+29), 828 in Liguria (+21), 764 nelle Marche (+18), 316 nel Lazio (+5), 286 in Campania (+8), 322 nella provincia di Trento (+4), 299 in Puglia (+11), 217 in Friuli Venezia Giulia (+5), 187 in Sicilia (+6), 243 in Abruzzo (+3), 225 nella provincia di Bolzano (+2), 55 in Umbria (+1), 85 in Sardegna (+2), 72 in Calabria (+1), 122 in Valle d’Aosta (+1), 22 in Basilicata (+1), 16 in Molise (+1).


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