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L'arrivo dei vaccini in un punto della Protezione civile della Campania

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NEL GIORNO in cui il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato, per il 3 giugno, il via libera alla vaccinazione per tutte le classi di età, l’Altems (dell’Alta scuola di Economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica) ha pubblicato un interessante instant report sull’andamento della campagna di immunizzazione, basato sui numeri dell’ultima settimana.

LE PERFORMANCE

Dallo studio emerge che quasi il 41% degli over 16 (dunque partendo da una età piuttosto bassa) ha già ricevuto la prima dose di siero. La media nazionale dei vaccinati è, infatti, pari al 40,96%. Il grosso delle somministrazioni, ovviamente, ha riguardato gli anziani. Secondo Altems, a oggi la quota vaccinata di over 80 si avvicina al 100% (90,83% per la precisione), mentre fra gli over 70 (compresi fra 70 e 79 anni) il dato scende all’80,68%. A livello territoriale le performance migliori sul fronte degli over 70 (con almeno una dose) si registrano in Veneto, Umbria e Puglia; quella peggiore in Sicilia, dove la popolazione anziana coperta è il 76,36%. Restringendo il campo d’indagine ai soli over 80 si passa da valori massimi pari al 97% nel Veneto e al 96% in Umbria a quelli minimi pari al 76% in Sicilia e Calabria e 82% in Campania. La Puglia ritorna anche nel paragrafo dedicato al rapporto fra dosi consegnate, quelle somministrate e la popolazione residente.

Tra le regioni del Sud, sotto questo aspetto, risultano efficienti anche Molise e Campania. Resta molto marcata, sottolinea il rapporto, la variabilità organizzativa dei punti di somministrazione territoriali e ospedalieri per ciascuna regione: la Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (547) seguita dal Veneto (163), dalla Toscana (172) e dall’Emilia Romagna (147).

Al contrario, la Sicilia registra un numero maggiore di punti di somministrazione ospedalieri (128), seguita dalla Lombardia (112) e dal Lazio (95). Negli ultimi sette giorni, sempre la Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (15) seguita da Piemonte (5) e Campania (5). Al contrario, in Liguria, Pa di Bolzano, Pa di Trento e Val d’Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione. Sempre nell’ultima settimana le regioni che hanno effettuato più inoculazioni per punto di somministrazione sono state Piemonte (14.429), Campania (6.634) e Lombardia (4.940).

L’APPROCCIO LOGISTICO

Diverso l’approccio logistico utilizzato per immunizzare le singole popolazioni. Alcuni distretti territoriali hanno adottato un approccio più “capillare” con un gran numero di centri vaccinali che – in media – effettuano un basso numero di inoculazioni. Al contrario, altre regioni – come la Campania – hanno preferito concentrare le vaccinazioni in pochi centri che effettuano un alto numero di vaccinazioni.

A testimonianza di quanto detto, in Puglia il rapporto tra popolazione residente e punti vaccinali è pari a 5.573 residenti per punto, mentre in Campania il suddetto rapporto si attesta a 83.350 residenti per punto di somministrazione. Per quanto concerne le tipologie di siero più usate risulta una prevalenza di Pfizer, che è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna o di Janssen.

LA PRESSIONE

Nonostante la grande variabilità tra le regioni, continua a scendere l’età dei casi tra le persone di oltre 70 anni, che si attesta all’8,3 per cento nell’ultimo periodo considerato (3 maggio 2021- 16 maggio 2021), prossimo al valore registrato a fine agosto 2020 (7,2 per cento). Per quanto riguarda il sistema sanitario si nota «come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio.

Nel complesso, in Italia, ci sono stati -60,71 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -4,37 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e -0,52 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti».


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