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ROMA – La curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia comincia a dare i primi segnali di una risalita, con l’incidenza in aumento in otto regioni e in Calabria si registrano numeri che annunciano l’ingresso nella zona gialla. L’incremento dei decessi è stato di 75 in 24 ore, mentre la campagna di vaccinazione procede e, secondo i dati elaborati dall’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’Italia si sta avvicinando al traguardo del 70% della popolazione che ha ricevuto due dosi del vaccino anti Covid-19.

I dati del ministero della Salute indicano che i nuovi casi positivi sono stati 5.498 in 24 ore, contro i 4.257 del giorno precedente, individuati con 307.643 test fra molecolari e antigenici rapidi: quasi il triplo rispetto ai 109.803 di 24 ore prima. Di conseguenza nell’arco di 34 ore il tasso di positività risulta ridotto dal 3,88% all’1,8%, ma risulta essere del 4,4% facendo il rapporto fra il totale dei casi e i soli test molecolari.

I decessi sono stati 75 in un giorno, contro i 53 di 24 ore prima. I ricoverati nelle unità di terapia intensiva sono complessivamente 544, quattro in meno in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. I nuovi ingressi giornalieri sono stati 49. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono complessivamente 4.252, 12 in meno rispetto al giorno precedente. Il monitoraggio quotidiano dell’Agenas indica però un aumento del tasso di occupazione delle terapie intensive che tende ad aumentare in cinque regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sardegna e Sicilia); nelle due isole maggiori supera la soglia di allerta del 10% e raggiunge il 13%. Per quanto riguarda l’occupazione di posti letto in reparto, 4 regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Sicilia) segnano un aumento giornaliero. In particolare la Calabria (+1%) arriva al 17% e la Sicilia (+2%) al 23%, entrambe oltre la soglia d’allerta del 15%.

Ancora nelle regioni, i dati del ministero della Salute indicano che a registrare il maggiore incremento quotidiano è ancora la Sicilia, con 1.091 nuovi casi in 24 ore, seguita da Lombardia (723), Veneto (583), Campania (471), Emilia Romagna (455), Toscana (383), Lazio (283), Piemonte, Sardegna e Puglia (220), Calabria (195), Liguria (120), Friuli Venezia Giulia (112), Marche (102). I dati nazionali indicano che la curva dell’epidemia di Covid-19 è in leggera risalita, rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone”, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

In otto regioni si osserva poi un aumento dell’incidenza, nella settimana scorsa rispetto a quella precedente, maggiore del 10% e un trend di crescita; si tratta di: Basilicata (21%), Provincia autonoma di Bolzano (14%), Calabria (30%), Friuli Venezia Giulia (34%), Lombardia (13%), Marche (20%), Molise (60%) e Veneto (21%). Ormai è molto chiaro come l’andamento dell’epidemia e soprattutto quello dei decessi siano legati a doppio filo con le vaccinazioni e il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5s) ha rilevato che «in autunno è verosimile una recrudescenza, prevalentemente tra non vaccinati, e se resteranno questi i numeri è possibile che dovremo vedere nei prossimi mesi ancora la morte di altre migliaia di persone, forse anche 30.000, considerando i non vaccinati sopra i 50 anni».

Nel frattempo secondo i dati di Agenas l’Italia si sta avvicinando al traguardo del 70% della popolazione che ha ricevuto due dosi del vaccino anti Covid-19 e attualmente è al terzo posto in Europa per numero di somministrazioni.


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