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ROMA – Nel quarto trimestre 2020, secondo i dati Istat, l’export delle regioni registra una dinamica congiunturale positiva, diffusa a livello territoriale, trainata dalle ripartizioni del Nord che contribuiscono per tre quarti alla crescita media nazionale.

Tuttavia nel complesso, il 2020 si chiude con una contrazione dell’export marcata, la più ampia registrata dal 2009, che interessa tutte le regioni italiane, a eccezione del Molise. I contributi negativi maggiori derivano dalle grandi regioni del Nord, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, e dal Lazio.

La Lombardia, da sola, contribuisce alla flessione dell’export nazionale per 2,8 punti percentuali, di cui più di un punto determinato dal calo delle vendite di macchinari e apparecchi e di metalli di base e prodotti in metallo.

Le ampie flessioni dell’export registrate per le due regioni insulari, Sardegna e Sicilia, sono dovute principalmente al crollo delle vendite di prodotti energetici.


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