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Donald Trump al termine del suo discorso in cui ha annunciato il ricorso alla Corte Suprema

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ROMA – Sarà il voto postale a decidere il prossimo presidente degli Stati Uniti. L’esito incerto nel giorno del voto costringe a rimandare i festeggiamenti tra le file dem e repubblicane ai prossimi giorni, a quando per intenderci si completerà lo spoglio delle schede in arrivo attraverso il servizio postale.

Sono 65 milioni gli elettori americani che hanno scelto questa modalità di voto, e su tali preferenze si aggrappano le speranze di Joe Biden. Tradizionalmente, e quest’anno ancora di più per via della pandemia, il voto postale è preferito dagli elettori democratici.

Al momento però, dai dati certi che lentamente arrivano da ogni angolo degli States, Biden appare in vantaggio rispetto a Donald Trump. Un vantaggio risicato e che non offre però alcuna certezza.

Il presidente uscente intanto conquista gli stati del sud: Texas, Louisiana, Oklaoma, Florida, Arkansas, Alabama. Biden invece vince negli stati della costa del Pacifico come California ed Oregon e dell’est come Virginia, New York, Connecticut.

E probabilmente spinto dal voto ispanico e afroamericano si tinge di blu pure il New Messico. Ma sono gli stati in bilico che potrebbero aiutare a dare un quadro ancora più chiaro: Pennsylvania, Wisconsin, Arizona.

Trump, intanto, va all’attacco: «Stanno tentando di rubarci la vittoria che eravamo pronti a celebrare». E sul conteggio dei voti che andrà avanti per giorni parla di “frode” e assicura che andrà alla Corte Suprema. Anche Joe Biden si dice sicuro di essere sulla strada della vittoria e invita ad aspettare che tutti i voti siano stati contati.


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