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Un laboratorio di Wuhan

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Americani e francesi per anni hanno finanziato i cinesi per condurre a Wuhan gli esperimenti sui virus più pericolosi e mortali per l’uomo, quello che a casa loro non potevano fare. Questa è la Virus Connection che ci hanno nascosto.

Come abbiamo già raccontato ai lettori del Quotidiano del Sud, tutto comincia quando i francesi nel 2004 avviano il progetto per costruire a Wuhan un laboratorio “P4” per la ricerca dei virus animali. Gli scienziati cinesi per anni vengono addestrati a Lione agli standard più elevati di sicurezza dato l’altro grado di pericolosità di questi laboratori.

IL PROGETTO P4

Nel 2017 il P4 di Wuhan viene inaugurato ma i cinesi tengono fuori i 50 ricercatori francesi che dovevano accedervi secondo gli accordi stipulati da Parigi: intese per altro sconsigliate dai rapporti del ministero degli Esteri perché, come racconta Le Monde, i francesi temevano che Pechino volesse dotarsi di armi batteriologiche.

I francesi subiscono uno scacco ma nella vicenda si inseriscono da protagonisti gli americani, anche loro interessati a collaborare sui virus con i cinesi: a guidare l’operazione con i laboratori di Wuhan è proprio Anthony Fauci, l’uomo voluto da Trump per la lotta anti-coronavirus e che un paio di settimane fa lui voleva licenziare.

Ma Trump, secondo Newsweek, non può liberarsi di Fauci, perché oltre a essere molto competente conosce i segreti di Wuhan. E se parla sono guai: questo signore è capo da quasi 40 anni della sanità americana ed stato consigliere di tutti i presidenti a partire da Ronald Reagan. E’ un esperto di virus ma anche di potere.

I SOLDI DEGLI USA

Ecco la Wuhan Connection. Nel 2019 Anthony Fauci, come capo del National Institutes of Allergy and Infectious Disease (Niaid), finanzia con 3,7 milioni di dollari un progetto sui virus proprio a Wuhan. E non erano certo i primi finanziamenti americani: negli anni precedenti erano già arrivati dagli Usa altri 7,4 milioni.

La ricerca è diretta in Cina dalla capa del laboratorio P4 Shi Zheng Li, che i francesi conoscono benissimo: l’hanno “inventata” loro. A Shi Zhengli, 55 anni, si devono le maggiori ricerche sui virus portati dai pipistrelli.

Forse la Signora dei Pipistrelli o BatWoman, come viene chiamata, potrebbe sciogliere tanti dubbi: i francesi la conoscono perfettamente perché è stata addestrata a Lione nel laboratorio ad alta sicurezza Jean-Merieux e per la sua tesi di dottorato ha passato qualche anno a Montpellier. Nel 2016, prima che i ricercatori francesi fossero lasciati fuori dalla porta di Wuhan, la Signora dei Pipistrelli viene insignita della Legione d’Onore insieme al capo di tutti i laboratori cinesi, Yuan Zhiming.

Scienziati stimati i cinesi, che gli americani corteggiano. Al punto che la collaborazione tra Usa e Cina sui virus doveva continuare quest’anno con una ricerca specifica su come i coronavirus possono mutare quando attaccano l’uomo. Il progetto, secondo l’influente quotidiano americano Politico (500 giornalisti in tutto il mondo), doveva essere condotto da un’organizzazione “no profit”, la EcoHetalth Alliance, ma è stato cancellato soltanto il 24 aprile scorso, ovvero quando ormai la pandemia si era diffusa e Trump, Macron e Merkel avevano cominciato ad accusare Pechino di scarsa trasparenza sui dati della pandemia.

POCA TRASPARENZA

Ma qui di trasparenza se ne è vista poca anche in Occidente. Newsweek sottolinea che diversi scienziati americani avevano criticato la collaborazione con i cinesi a Wuhan perché implicava la manipolazione genetica dei virus per esplorare il loro potenziale infettivo sull’uomo: c’era il rischio di creare una pandemia nel caso di fuga accidentale dei virus.

Molti di questi virus originano dai pipistrelli, come era stato per esempio il caso della Sars. Ma l’intelligence americana, dopo avere affermato inizialmente che il Covid-19 era di origine naturale, il mese scorso ha cominciato a far filtrare sui media che sia potuto derivare da una falla del famoso laboratorio P 4 di Wuhan.

VIRUS MANIPOLATO

Su questo punto ci sono aspre divergenze tra gli esperti: la maggior parte ritiene che sia possibile ma non verosimile che la pandemia sia derivata da un virus manipolato in laboratorio.

Lo stesso Fauci, che pure compare continuamente sugli schermi, si è rifiutato di rispondere su questo punto affidandosi a un comunicato ufficiale del National Institute of Health (NIH) in cui si afferma testualmente: “La maggior parte dei virus che colpiscono l’uomo sono di origine naturale, come dimostrano l’epidemia di Sars del 2002-2003 e l’attuale pandemia dei Covid-19. Non c’è nessuna evidenza che questo virus sia stato creato in laboratorio”.

Il problema è che la Wuhan Connection è in ogni caso una bomba politica. E ci racconta una storia un po’ diversa da quella ufficiale: i francesi e successivamente gli americani volevano fare in Cina quello che a casa loro non potevano più fare. Esperimenti ad alto rischio che erano stati vietati o sui quali erano stati espressi seri dubbi per motivi di sicurezza.

IL NO DI OBAMA

Come sottolinea Newwsweek, nel 2014 sotto pressione dell’amministrazione del presidente Barack Obama il NIH aveva sospeso alcuni tipi di esperimenti in corso sui virus tra cui 21 studi che erano stati precedentemente approvati.

La moratoria termina tre anni più tardi e nel dicembre del 2017 Fauci fa riprendere gli esperimenti di ingegneria genetica sui virus. Ma in segreto. Viene infatti convocato un comitato per esaminare i rischi dell’operazione che incontra l’opposizione di diversi scienziati. Oggi alcuni giornali, come Washington Post e lo stesso Newsweek, riportano il parere di due scienziati, Tom Inglesby della John Hopkins University e Marc Lipsitich di Harvard : “Abbiamo molte riserve sul fatto che l’avvio di questi esperimenti sia stato deciso a porte chiuse: nessuno di noi è in grado di capire come come viene valutato il rischio e l’integrità dell’intero processo”.

L’USO DEL PRESTIGIO

Ecco perché Fauci decide di finanziare il laboratorio cinese di Wuhan. Per aggirare l’opposizione negli Usa a condurre esperimenti ritenuti ad alto rischio. Lo fa facendo leva sul suo indubbio prestigio riscosso con gli studi sull’Aids ma anche perché Fauci è una sorta di guru: è capo dell’NHI dal 1984 e ha avuto il ruolo di consigliere di ogni presidente americano a partire da Reagan. Uno scienziato sicuramente ma anche un signore che non è affatto digiuno di politica e che si sa muovere nei meandri dei dossier della Casa Bianca.

Non possiamo sapere, al momento, cosa sia accaduto a Wuhan e se il Covid-19 sia un virus naturale, come dicono molti scienziati, o esploso per una falla di laboratorio. Ma una cosa è certa: soltanto adesso sappiamo come gli Usa e l’Occidente collaborassero con la Cina in esperimenti ad alto rischio tecnico e politico ai quali si opponevano diversi esperti, dagli scienziati all’intelligence. Questa è la storia davvero inquietante della Wuhan Connection.


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