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Secondo le prime stime sono almeno 11 le persone morte in seguito a una sparatoria in una scuola di Kazan, città della Russia centrale, nello Stato del Tatarstan. Ad aprire il fuoco, con una mitragliatrice, sarebbe stato un 19enne – che si era diplomato nella stessa scuola quattro anni fa – che ha utilizzato «un’arma ufficialmente registrata a suo nome».

Precedentemente, i media russi avevano riferito di un secondo assalitore ucciso dalla polizia. Nella scuola ci sarebbe stata anche un’esplosione e, oltre agli 11 morti, si contano anche 32 feriti.

Tra le vittime ci sono almeno sette studenti, due dei quali si sarebbero gettati dalle finestre per sfuggire ai colpi d’arma da fuoco. Ucciso anche un insegnante. Dopo la sparatoria, nella scuola sono intervenute le forze speciali che hanno evacuato l’istituto.

Sul luogo della strage anche il presidente del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, il ministro della Sanità, Marat Sadykov, e il procuratore regionale, Ildus Nafikov.

Ad aggiungere particolari drammatici sono i molti testimoni oculari. Dilyara Samigullina, che stava passando davanti all’edificio scolastico al momento della sparatoria, ha detto alla Tass di aver visto “diversi ragazzi” saltare giù dal terzo piano (che in Italia equivale al secondo, ndr) per sfuggire evidentemente al loro carnefice. Novaya Gazeta scrive che due di loro sarebbero morti proprio in seguito a questo gesto. Un altro testimone – citato da Kommersant – ha poi riferito di aver udito “un’esplosione” in concomitanza con la sparatoria. Minnikhanov ha descritto l’accaduto come una “sciagura” per il Tatarstan e tutta la Russia.

È apparso sui media russi un video che ritrae il 19enne legato mani e piedi in cella, in cui racconta perché ha deciso di aprire il fuoco nel suo ex istituto. Il giovane, identificato come Ilnaz Galyaviev, dice di aver “sempre odiato tutti” ma che, nel corso della scorsa estate, «un mostro ha iniziato a prendere corpo dentro di me. Due mesi fa mi sono reso conto di essere dio, nessuno me lo ha detto, me ne sono reso conto da solo», dice il ragazzo evidentemente alterato mentre risponde alle domande degli investigatori. Lo riporta l’emittente Dozhd.

Vladimir Putin ha espresso le sue “profonde condoglianze” ai genitori delle vittime e ha disposto un giro di vite nell’uso delle armi da parte dei civili (il 19enne autore della strage pare che abbia ricevuto l’arma, registrata a suo nome, verso fine aprile).

Alcuni osservatori hanno notato come le restrizioni erano già state ordinate da Putin dopo una tragedia analoga in uno scuola di Kerch, in Crimea, nell’ottobre del 2018.


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