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Bill Gates

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C’ERA una volta Reithera, speranza italiana nella lotta al Covid sviluppato da un’azienda di Castel Romano, 30 chilometri a sud della Capitale. Ma lo stop della Corte dei conti al finanziamento pubblico da 80 milioni nei confronti della società biotecnologica (tramite Invitalia) ha frenato gli entusiasmi, allontanando i tempi della messa in commercio. Gli studi sul siero, nel frattempo, sono andati avanti e si apprestano a entrare nella fase 3.

In una nota diffusa nelle scorse ore, infatti, Reithera dà conto degli esiti dei trial condotti sinora che “hanno dimostrato che GrAd-Cov2 (il nome del vaccino, ndr) è sicuro e ben tollerato negli adulti e negli anziani, così come nei soggetti con comorbidità, con tassi di sieroconversione contro Sars Cov2 superiori al 93% dopo una singola dose e oltre il 99% con un regime a due dosi”.

Questi risultati, prosegue il comunicato, “supportano un ulteriore sviluppo clinico del candidato vaccino con uno studio di fase 3. In parallelo, Reithera ha investito nella sua organizzazione Cdmo (Contract development and manufacturing organization), espandendo l’area Gmp (Good manufacturing practices) esistente e acquisendo tecnologie all’avanguardia, tra cui bioreattori a tecnologia monouso che supportano un volume di lavoro fino a 3000L. Questa nuova area dell’officina biofarmaceutica potrà essere dedicata alla produzione del vaccino Grad-Cov2 su larga scala. Poiché il processo di produzione di Grad-Cov2 è basato su tecnologie monouso, potrebbe essere facilmente trasferito a siti esterni per la produzione locale nei Paesi in cui la domanda di questo nuovo vaccino è maggiore”.

IL RUOLO DELLA FONDAZIONE DI BILL GATES

Decisivo per il rilancio del siero, oltre alla tenacia dei ricercatori, il finanziamento da 1,4 milioni di euro da parte della Bill & Melinda Gates Foundation (Bmgf) per lo sviluppo di nuovi vaccini basati sulla piattaforma proprietaria Grad.

Il programma sovvenzionato si concentrerà su due obiettivi chiave: sviluppare vaccini di seconda generazione in grado di fornire una copertura più ampia contro le varianti di Sars Cov2 che destano preoccupazione, e supportare l’iniziativa contro l’Hiv della fondazione guidata dal creatore di Microsoft ed (ex) consorte.

Nell’ambito di questo programma, spiega l’azienda italiana, “Reithera metterà a frutto la peculiare capacità della tecnologia a vettore adenovirale Grad, di indurre una robusta risposta immunitaria cellulo-mediata contro l’agente infettivo”. Il progetto è pensato “affinché traggano beneficio dai risultati principalmente i Paesi a basso e medio reddito, in particolare dell’Africa, che sono colpiti in maggiore misura dall’Hiv e hanno attualmente accesso molto limitato ai vaccini contro Covid 19”.

«Siamo entusiasti che la prestigiosa Bill & Melinda Gates Foundation abbia deciso di investire nella tecnologia di Reithera» ha commentato Stefano Colloca, Chief Technology Officer e co-fondatore di Reithera. Il progetto, ha continuato, «ci permetterà di accedere alla loro rete di collaboratori scientifici di grande esperienza sfruttando il potenziale della nostra nuova tecnologia del vettore Grad per lo sviluppo di vaccini necessari sia per le nuove varianti di Covid19 che per l’Hiv, i quali potrebbero avere un impatto molto positivo sulla vita delle persone nei Paesi a basso e medio reddito».

Tecnicamente il vaccino anti Covid di Reithera è basato sul nuovo vettore adenovirale derivato dal gorilla, reso incapace di replicarsi. Grad appartiene alla specie C di adenovirus, che comprende i più potenti vettori per i vaccini genetici, ed è caratterizzato da una bassa sieroprevalenza negli esseri umani.


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