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Matteo Renzi leader di Italia Viva

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Nuvoloni neri sono in arrivo nei cieli d’Europa nella settimana Santa, decisiva per gli aiuti all’Italia e a tutta Europa in seguito all’infezione del Coronavirus. Comincia male a Roma la settimana più delicata per iniettare linfa negli ingranaggi delle imprese italiane, travolte dallo tsunami industriale: le tensioni esplodono di prima mattina con un vertice che vede il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, contrapposto ai grillini, il primo dei quali è Luigi Di Maio.

BATTAGLIE IN CDM

Il vertice mattutino (prima di dare il via a un Consiglio dei ministri lunghissimo, terminato alle 20) non riesce ad affrontare il nodo Sace, il braccio assicurativo-finanziario dedicato all’export della Cassa depositi e prestiti. Per cui si va avanti con un Consiglio dei ministri iniziato alle 12.30 quando le posizioni sono paralizzate. Ma l’unica cosa che impegna i ministri è approvare il decreto sulla scuola (ormai noto come il “tutti promossi”) e aggiornare la riunione al pomeriggio. Poi accade il miracolo: la quadra viene individuata, ma Italia Viva di Renzi attribuisce la paralisi a una «lotta di potere fra Pd e Movimento 5 Stelle, su cui il partito renziano “si tiene fuori». Si potrebbe aggiungere “da che pulpito viene la predica”, visto che ha battagliato per portare la garanzia al 100 per cento per le grandi aziende.

L’altra battagliasi è svolta intorno al ruolo della Sace (la società che Gualtieri voleva portarla dentro al Tesoro, togliendola a Cdp). E così le imprese mobiliteranno risorse per 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti per il “Cura Italia”. Giuseppe Conte l’ha definita: «Una potenza di fuoco mai vista».

LA PARTITA EUROPEA

E da oggi avranno luogo le grandi manovre all’Eurogruppo per concedere i finanziamenti all’Italia. Una partita essenziale per Roma, si misureranno gli attuali equilibri anche a Bruxelles dopo la lettera di scuse al governo italiano, vergata dalla presidente della Commissione Ue, von der Leyen. Conte non ha cambiato posizione da quando si è schierato per i Coronabond. Ma ieri, vigilia del vertice europeo, il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz e il ministro degli Esteri, Heiko Maas, hanno detto in conferenza stampa che è il Mes l’unico strumento adatto per far fronte alla crisi economica generata dal virus. Peccato che in Italia il fronte anti-Mes sia piuttosto robusto, a cominciare da Salvini. Per Scholz e Maas, invece, l’uso del Mes non comporta automaticamente l’arrivo della Trojka, «né di supervisori o di commissari», ma garantisce aiuti rapidi e mirati. Si attende, quindi, una lotta senza esclusione di colpi, tra la delegazione italiana e i governi capeggiati da tedeschi e olandesi.

Intanto dagli Usa arriva la notizia che la Fed, Federal Reserve, ha fatto una nuova mossa a sostegno dell’economia, abbassando la leva finanziaria delle banche, all’8%.

Mentre l’orizzonte dell’infezione sembra subire un lieve rallentamento il vice-ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, confida nella ripresa della normalità, dicendo che «tra qualche settimana si potrà forse cominciare a uscire, con precauzione, intendo con le mascherine, forse prima di inizio maggio». Anche se poi dice che la vera normalità inizierà con il vaccino, non ancora scoperto, ma con un numero di scienziati sufficiente a compiere il miracolo.

L’OPPOSIZIONE

Adesso il premier Conte, superata questa fase, si concentra sulle riaperture delle attività e sul prossimo decreto, dedicato ad aprile. Cresce anche l’ipotesi di una cabina di regia che comprenda un numero ridotto (ad esempio, 3 governatori e sindaci) di rappresentanti delle parti sociali e del Comitato tecnico-scientifico. Per oggi è prevista una riunione a Palazzo Chigi sulla “Fase 2”.

In tal modo sarebbe coinvolta anche l’opposizione, visto che i governatori del Nord sono espressione del centrodestra. E tra i governatori gli occhi sono puntati su Luca Zaia, presidente della Regione Veneta. La cabina di regia sarà attiva anche sul prossimo decreto Aprile. Gli emendamenti delle opposizioni saranno assorbiti nel dl Cura Italia. Non saranno mille come all’inizio si pensava (tra cui un buon numero dell’alleato Renzi), ma un numero assai ristretto. Gli ordini del giorno in Aula potrebbero essere trasformati in proposte da inserire nel decreto Aprile.

E nei sondaggi politici (l’ultimo è di Tecné) la Lega è sempre in testa al 29% mentre il Pd è a 21,8%. FdI di Giorgia Meloni supera il movimento 5 Stelle. In tutto il centrodestra (compresa FI con il 6,9%) raccoglie il 50,3%. Ma l’alleanza di governo formata da Pd e M5Stelle, è in flessione: insieme i due partiti arrivano al 34,5%. Ormai da settimane è in calo Italia Viva, sceso al 2,9%.


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