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Matteo Salvini ancora in polemica con la ministra Lamorgese

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Draghi convoca Salvini a Palazzo Chigi, ma il leader leghista continua ad attaccare Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno accusandola di non svolgere il proprio ruolo. Per attenuare il clima di tensione, Palazzo Chigi fa uscire una nota definendo l’incontro di routine e di aggiornamento dei dossier.

Di fronte ai cronisti Salvini ha affermato che il tema con Draghi è stato l’Afghanistan, senza trascurare la salute ed il lavoro. Il leader leghista ha ammonito che il pericolo terrorismo islamico “rischia di entrarci in casa”. Ed ha attaccato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, anche se ufficialmente non se ne sarebbe parlato.

Nel pomeriggio Salvini è tornato all’attacco affermando che Lamorgese non sta svolgendo il proprio ruolo. “Conto che il ministro – ha aggiunto Salvini – venga al più presto in Parlamento”. Ha messo in guardia su un possibile autunno caldo: per evitarlo ha proposto il blocco delle cartelle esattoriali e ha ricordato che il 31 dicembre scade quota 100.

Ha precisato anche di non avere mai parlato del sottosegretario Claudio Durigon. “Non credo che Draghi abbia come priorità i parchi di Latina”. Più tardi ha sostenuto di non avere mai chiesto un rimpasto dell’esecutivo.

C’era un tempo, neppure troppo lontano, in cui gli aspiranti sindaci promettevano senza tanti giri di parole di assecondare gli elettori nei loro desideri. E così nascevano autostrade inservibili, strade con l’imprimatur della grandeur con consigli di amministrazione affollati come le scale metropolitane di Milano. Ed a quell’epoca nessuno avrebbe osato immaginare che nel programma dei candidati sindaci di oggi avrebbe trovato posto “il primo stadio del frisbee a Bologna” oppure le misura degli spazi delle auto parcheggiate.

Ebbene, nel programma delle sardine, supporter del Pd alle prossime comunali di ottobre, c’è tutto quello che mente umana non aveva ancora esplorato. Ma forse il lato più interessante è la motivazione con cui prende di petto la questione. Si sa che le sardine sono votate a spronare i cittadini, bolognesi e non, a “stare vicini ai nostri politici”, perché hanno spiegato “ la democrazia va curata dentro le istituzioni”. E la coalizione di Matteo Lepore “vuole vincere con un ampio margine per dare una sveglia al centrosinistra nazionale” e dimostrare, già dal 5 ottobre, cosa significa amministrare “quella che mira ad essere la città più progressista d’Italia”.

“Provate a pescarci” è lo slogan delle sardine di Santori che si sono alleate con Matteo Lepore, gran capo dell’alleanza di sinistra. Il quale ha sempre sognato di vivere nella città che mette a disposizione “il primo stadio del frisbee”. Ma soprattutto, ha riferito, di non sopportare di vivere in un comune in cui “le auto parcheggiate occupano un milione e 680mila metri quadrati” e perché “ il bilancio partecipativo va riformato”.

Malgrado talune bizzose azioni, le ragioni di una vittoria ci stanno tutte. Oltretutto, a dar retta ai sondaggi, la speranza è ben riposta: perché Lepore può diventare sindaco di Bologna al primo turno, con un ampio margine, ovvero conquistando il 61,6 % dei voti alle amministrative, arrivando a doppiare abbondantemente il 27,1% attribuito allo sfidante civico sostenuto dal centrodestra, Fabio Battistini. Questo secondo i calcoli dell’istituto Winpoll, che si basa su 800 interviste realizzate tra il 13 e 18 agosto.

Tra chi ha indicato un candidato, Lepore sfiora il 62% dei consensi e Battistini si ferma appena sopra il 27%. I due candidati principali lasciano così l’11,3 % agli altri aspiranti sindaci. Intanto, in vista del mese di ottobre, si va ricomponendo il puzzle delle alleanze dei partiti. Con la scelta della candidata sindaca di Milano, Layla Pavone, anche i 5Stelle hanno completato lo scacchiere dei nomi. Il movimento arriva senza il favore dei sondaggi alla prova elettorale delle comunali e delle regionali in Calabria. Con un mix tra candidature in solitario e tentativi di alleanza con il Pd e le forze di centrosinistra.

Nei grandi comuni, corre da solo a Roma, Milano e Torino. Di fatto la candidatura più in vista dei 5Stelle è quella della sindaca di Roma, uscente, Virginia Raggi. Intanto, le parole del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dalla tribuna del meeting di Rimini, contro il ministro Orlando, hanno provocato uno scontro con Paolo Gentiloni, commissario Ue. Quest’ultimo ha detto di non avere “apprezzato molto i toni di eccessiva polemica verso il governo”. Per cui è legittimo avanzare dubbi sulla delocalizzazione.

Ma è la scuola a preoccupare per l’avvio dell’anno scolastico. Ieri hanno avuto luogo gli esami per il recupero debiti in un clima definito di confusione e incertezza. Manca ormai una settimana all’avvio del nuovo anno scolastico. Intanto, lo studente egiziano dell’università di Bologna, Patrick Zaki, ha avuto una stretta nella reclusione, di altri 45 giorni.


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