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Il parlamentare di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, in divisa da nazista

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La Festa dell’Unità è appena cominciata, l’altra sera al Parco Nord, di Bologna, ma è già scoppiato il primo caso. Il parlamentare di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, si è presentato in divisa da nazista. Il fatto risale a qualche mese fa, ma la foto circola solo da qualche giorno e ha provocato un’alzata di scudi da parte dell’Anpi che su questi argomenti è sempre stata sensibile. E fa scendere la mannaia sull’altare delle polemiche.

La conclusione di questa vicenda è stato l’intervento del segretario Pd, Enrico Letta che ha ritirato l’invito alla festa a Bignami. Ma il cielo dei dem s’infiamma per un altro giallo, l’esclusione dalla lista per le comunali di Alberto Aitini, colpevole di essere intervenuto, durante le primarie, a favore della sindaca di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti. L’incidente ha causato, a cascata, un susseguirsi di incidenti, piccoli e lievi secondo le opinioni, che hanno determinato un dibattito acceso nei circoli cittadini.

La discussione si protrarrà fino a sabato, ma alcuni esponenti se ne sono andati sbattendo la porta. Al Navile è stata ipotizzata un’amnistia per Aitini e compagni, mentre una posizione più aperta si è registrata al circolo Santo Stefano: la consigliera Raffaella Santi Casale è intervenuta a difesa di Virginia Gieri, Aitini e Marco Lombardo. Prende quota, intanto, la discussione sull’elezione del presidente della Repubblica. Enrico Letta, segretario Dem, parlando al Meeting, ha blindato Draghi sulla poltrona di presidente del Consiglio, fino al 2023, ma questa, secondo Salvini è una mossa tattica del Pd che vuole mantenere il premier a Palazzo Chigi per fare eleggere nel 2022 un loro esponente al Colle. Il tema si è riaperto ieri quando il segretario Pd ha messo sul tavolo la questione della durata del governo, facendola coincidere con quella della legislatura e del futuro di Mario Draghi, addirittura più in là del 2023, come sembra lasciare intendere quell’”almeno” utilizzato da Letta.

E Mario Draghi difende i diritti delle donne afghane Con un intervento al G20 Conference on Women’s Empowerment, in corso a Santa Margherita Ligure, ha difeso i diritti delle donne afghane. “Il G20 – ha assicurato – deve fare tutto il possibile per garantire che le donne afghane mantengano le loro libertà ed i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto all’istruzione. Le conquiste raggiunte negli ultimi 20 anni, devono essere preservate”. Il governo italiano insiste sul fatto che la questione Afghana debba essere affrontata in sede G20, con un coinvolgimento ampio delle principali potenze interessate, dalla Russia alla Cina, dalla Turchia all’Arabia Saudita all’India. Oggi riceverà molto probabilmente a Palazzo Chigi il ministro russo, Sergei Lavrov mentre parlerà al telefono con il cinese, Xi Jinping.

L’impegno di Draghi parte dall’idea che per la gestione del futuro dell’Afghanistan occorre un’alleanza larga che coinvolga in primo luogo, Mosca e Pechino. Finora Mosca non si è espressa apertamente ma è possibile che la Russia apra alla richiesta del premier di organizzare un summit del G20 a settembre. Secondo fonti accreditate questo via libera potrebbe arrivare già oggi da Lavrov. Subito dopo Lavrov Draghi incontrerà il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Amministrative, seggi speciali per chi è in quarantena

I Comuni potranno istituire seggi speciali per chi è in quarantena, per la raccolta del voto domiciliare. Lo prevede il protocollo Viminale -salute per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre che adotta “tutte le precauzioni organizzative e di protezione necessarie per garantire la sicurezza nelle operazioni elettorali e nella prevenzione dei rischi di contagio”.

Con un’apposita circolare, il capo dipartimento per gli Affari interni, Claudio Sgaraglia, ha fornito ai prefetti le indicazioni per l’adozione di tutte le garanzie per la sicurezza e per le operazioni contro i rischi di contagio. Con un decreto legge sono state disciplinate le modalità di raccolta del voto degli elettori in condizione di quarantena e di isolamento fiduciario.


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