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Uccidere i bar – mortificarne la vocazione sociale – rivela ben altro proposito: farci tutti più soli. Il Covid è stato il cacio sui maccheroni dell’alienazione prossima ventura, offre il destro – più di qualunque pretesto – per ridisegnare lo spazio in cui tessere le relazioni. Quello di monadi incomunicabili tra loro. Con il protrarsi del distanziamento, nella metratura cui siamo costretti, ognuno deve pensare a se stesso. Altro che “alla salute!”, altro che Cena delle Beffe. Non c’è una Clara Calamai che mostri il seno nudo e già si capovolge il brindisi di Amedeo Nazzari: “Chi beve con me, peste lo colga!”


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