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Una stazione ferroviaria ai tempi del Coronavirus

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Il rientro al Sud nelle vacanze di Natale non è solo una necessità degli affetti per i meridionali emigrati al Nord. È un bisogno materiale verso chi è rimasto nei paesi e in quell’immensa provincia italiana resa sempre più deserta. È un’iniezione di benessere per il Sud godere già solo per una settimana del ritorno di figli, nipoti, zii e vario parentato. Arrivano comunque soldi: fosse solo per mettere a cuocere quel chilo di pasta in più. Un po’ come le rimesse dei lavoratori partiti per l’estero quando negli anni ’60 e ’70, aggiustando le proprie casette, ebbero a far ricco il Mezzogiorno e risolvere così il primo dei problemi: mangiare all’una.


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