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«SUL fronte dell’innovazione la pandemia da coronavirus ha avuto dei risvolti positivi, agendo da acceleratore culturale. Molte delle soluzioni che oggi stiamo utilizzando erano già nei nostri cassetti da anni. Questo settore soffre di inerzia, siamo abituati a pensare sempre a un piano B, il virus ci ha costretti, invece, a scegliere il piano A».

La vede così Fabio De Felice, fra i massimi esperti italiani di digitalizzazione delle imprese, docente di ingegneria degli impianti industriali a Napoli e Cassino e fondatore e presidente di Protom, specializzata nella realizzazione di servizi, prodotti e soluzioni ad alta intensità tecnologica. Fra queste rientra a pieno titolo “Pass” (Protected access security system), tornello hi tech anti-Covid, già istallato in diverse scuole in vista del D-Day odierno, con il ritorno in classe di 8 milioni di studenti italiani dopo sei mesi di chiusura. Lo strumento si presenta come una sorta di “porta della salute” che consente di attuare, all’atto dell’ingresso negli istituti, tutte le buone pratiche richieste dal ministero della Sanità per limitare la diffusione di Sars-Cov2, sfruttando intelligenza artificiale, sensoristica e software di monitoraggio ambientale.

Pass è, infatti, dotato di un monitor attraverso cui l’utente nel giro di pochi secondi esegue controlli ed effettua operazioni di sanificazione: abilita l’accesso per gli studenti e l’intero personale scolastico mediante l’esibizione di apposito codice Qr all’uopo fornitogli, verifica il corretto posizionamento della mascherina, misura la temperatura corporea, igienizza le mani mediante l’erogazione automatica del gel disinfettante e le suole delle scarpe con l’esposizione a raggi Uv-C. Controlla, infine, la densità negli ambienti interni – al netto degli studenti e del personale – in modo che non si superi mai il numero massimo di persone consentite dalle dimensioni dei locali e dai sistemi di aerazione. 

Ad avvalersene, per il momento, sono soprattutto alcuni istituti partenopei, fra cui tra cui gli Istituti tecnico industriali Galileo Ferraris di Scampia e Augusto Righi di Fuorigrotta, i licei Umberto di Napoli, Comenio dei Colli Aminei e Giordano Bruno di Arzano e l’istituto superiore di Procida. A questi si aggiungono il liceo Piedimonte di Piedimonte Matese (Caserta) e, fuori regione, l’Iti Mazzini Capogrossi di Sulmona (L’Aquila). Richieste sono arrivate anche da Stati Uniti e Medio Oriente.

«Volevamo fare qualcosa di utile in vista delle ripartenze – racconta De Felice – il primo prototipo lo abbiamo realizzato in sette giorni, mettendo insieme tutte le competenze della mia azienda, dall’elettronica alla meccatronica, passando per l’ingegneria, l’informatica e la produzione delle componenti. Abbiamo poi contattato lo studio Volpi di Milano che ha progettato il design attuale di Pass. Infine lo abbiamo proposto al mercato».

Intercettare la domanda delle scuole è venuto quasi naturale. «Abbiamo sempre avuto una forte interazione con gli istituti – spiega – in particolare per quanto riguarda la formazione. Proporre loro questa idea era nelle cose. Va detto che quello scolastico è solo uno dei possibili mercati di Pass ma ci dà soddisfazione il fatto di contribuire a dare una sensazione di sicurezza alle famiglie e ai dirigenti».

Del resto, osserva, «la salute della scuola è la salute di un Paese intero». L’acquisto di Pass è oggi sostenuto dai singoli istituti ma non è detto che, se i risultati in termini di prevenzione dei contagi dovessero rivelarsi superiori a quelli derivanti dalle classiche attività di controllo, l’interesse per il tornello hi tech possa coinvolgere anche gli enti locali e territoriali. Intanto Protom – società da 180 dipendenti con sedi a Napoli e Milano e, all’estero, In Francia e Brasile – si è già attivata per far fronte al boom di richieste coinvolgendo un’importante realtà imprenditoriale presente nel territorio campano, la Jabil di Marcianise (Caserta), specializzata in componentistica.


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