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La classe del liceo scientifico e linguistico “A. Vallone” di Galatina (Lecce)

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Alzi la mano chi non avrebbe voluto Dante Alighieri come compagno di banco, per chiedere magari suggerimenti mentre si è impegnati in un’interrogazione sulla Divina Commedia, salvo poi scoprire che secoli di interpretazioni sulle varie allegorie sono solo il frutto della fervente fantasia degli esegeti.

Lasciando ai fisici il tempo di elaborare una teoria buona per costruire una macchina del tempo si può comunque ovviare all’inconveniente sostituendo la presenza fisica del sommo poeta e di tanti altri con quella virtuale, o meglio, ideale.

È quanto avviene al liceo scientifico e linguistico “A. Vallone” di Galatina (Lecce), dove si è pensato di coniugare offerta formativa e necessità di distanziamento sociale imposte dalla pandemia di Covid19 con un’idea davvero originale: posizionare le sagome dei protagonisti della storia politica, culturale e sociale – italiana e non – fra una seduta e l’altra dell’aula magna dell’istituto.

Da Nilde Iotti a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, da Dante a Wolfgang Amadeus Mozart, passando per Oscar Wilde e Margherita Hack e molti altri. «Ma abbiamo anche personaggi viventi – avverte la preside Maria Rosaria Bottazzo – come Greta Thunberg, Gianna Nannini, Barack Obama, Renzo Piano, Robert Redford e diversi attori molto apprezzati dai giovani».

Cultura classica e pop, storia antica, moderna e contemporanea si fondono, quindi, a formare una platea di livello. «Oggi – racconta la dirigente – abbiamo 58 sagome identificabili e 36 solo bianche e nere. Saranno i ragazzi a decidere a quali personalità dedicare queste ultime, mettendo il nome e il cognome o una biografia. Mi piaceva che le nostre scelte e quelle degli studenti si integrassero».

Con Rita Levi-Montalcini

Distanziamento a parte, risulta evidente che riuscire a visualizzare fisicamente i protagonisti di ciò che viene studiato in classe aiuta la didattica stessa. Questa idea nasce per stimolare i nostri giovani – spiega Bottazzo – per stimolare il loro interesse. Utilizziamo molto l’aula magna, quindi l’incontro con i grandi personaggi della storia sarà una costante per gli studenti. Ma, in ogni caso, le sagome potranno essere spostate e usate in vario modo, dagli spettacoli teatrali alle lezioni d’aula. Abbiamo già tantissime prenotazioni da parte dei docenti».

Altrettanti sono gli spunti che ciascun cartonato può offrire a chi lo osserva. Pensiamo cosa potrebbe significare, ad esempio, ragionare su quale sarebbe l’atteggiamento degli studenti nei confronti di un compagno di scuola depresso, semi deforme e problematico come Giacomo Leopardi.

«Magari sarebbe stato vittima di bullismo – ipotizza la preside – non possiamo saperlo, anche questo può essere uno stimolo. E lo stesso può valere per un personaggio come Marylin Monroe. La sua è la storia di una donna bellissima ma con una vita difficile che la porta al (presunto) suicidio. Può essere un importante argomento di discussione per i ragazzi e per le ragazze. Dipende sempre dal taglio che si dà alla didattica. Quest’anno abbiamo l’insegnamento di educazione civica, per cui mi chiedo, perché non inserire spunti del genere fra una lezione e l’altra sulle norme anti Covid?».

E con Paolo Borsellino

Ci staranno riflettendo i docenti che da cinque giorni hanno ripreso a insegnare dal vivo (in Puglia le scuole hanno riaperto i battenti il 24 settembre ndr), fra le difficoltà che caratterizzano la fase storica attuale. «Il nostro liceo è fortunato – sottolinea la dirigente – avevamo già i banchi monoposto e stiamo aspettando che li ministero ci mandi le sedute innovative che abbiamo richiesto. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato a ritmo serrato per assicurare la riapertura in sicurezza». La risposta degli studenti è la vera incognita anche se la preside si dice fiduciosa.

«La nostra utenza è molto buona, abbiamo dei ragazzi meravigliosi con un forte senso di appartenenza – conclude –. Si figuri che la Regione ci ha appena finanziato un progetto per una migliore fruibilità della scuola da loro ideato. Così avremo delle aule decentrate in giardino, con delle sedute in pietra, dove potranno fare ricreazione o lezione. Dopo il lockdown hanno mostrato di tenerci a tornare in classe, sono affamati di socialità scolastica».


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