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Se ti chiedessero di definire Matteo Salvini con un solo aggettivo, quale useresti? E perché proprio incoerente? Certo, ce ne sarebbero tanti altri, ma incoerente penso sia il più appropriato. Tutta la sua carriera politica, ogni sua azione, proclamo, pensiero, è caratterizzato da incoerenza.

Lungi questa dall’essere una pretestuosa invettiva ad personam, trattasi semplicemente del frutto dell’esegesi di un esponente politico il cui seguito si basa quasi esclusivamente sul saper interpretare e leggere in anticipo i malumori dei cittadini e di arrivare direttamente alla loro pancia – ahimè, alla testa sarebbe un po’ complicato visto i contenuti dei suoi messaggi e, in parte, i destinatarii degli stessi – per capitalizzare consensi. Andiamo con ordine: dall’esordio politico nei “Comunisti Padani” a leader di una forza politica di destra e nazionalista, per non parlare della vicinanza ad alcuni movimenti di estrema destra; dalla crescita e formazione nel centro sociale “Leoncavallo” e i tempi della legalizzazione della cannabis alla lotta contro i centri sociali e perfino alla cannabis light; dai cori contro i “Napoletani colerosi” all’improvviso amore verso il sud, o meglio, verso i suoi voti; dal “bisogna battere i pugni sul tavolo in Europa” ad una assenteismo costante in tali sedi; dalla richiesta dei “pieni poteri” della scorsa estate che ha pagato a caro prezzo tanto da essersi ritrovato improvvisamente tra i banchi dell’opposizione, all’indignazione nei confronti dei modi a sua detta dittatoriali dell’attuale governo nell’affrontare l’emergenza coronavirus. La parola d’ordine è sempre la stessa: incoerenza.

Questa, però, è acqua passata; torniamo ai giorni nostri e alle sue “risolutive” proposte per fronteggiare questa nefasta situazione e far risollevare il paese dalla crisi. Anche se prima è necessaria una considerazione: oggi Salvini e la sua Lega sono i principali rappresentati dell’opposizione e, in quanto tali, esercitano una funzione fondamentale per ogni regime democratico. Come si evince già dal termine, se si fa parte dell’opposizione, è naturale essere in controtendenza con il Governo, ma, innanzitutto, in una simile situazione servirebbe una maggiore collaborazione – anche a costo di perdere elettori – e, inoltre, anche nello svolgere tale ruolo servirebbe un minimo di coerenza.

A fine gennaio, quando si verificarono i primi due casi di Coronavirus in Italia, di fronte allo stallo del governo, il nostro Capitano invocò subito la chiusura del Paese – scelta lecita e condivisibile -, salvo fornire l’ennesima prova della sua incoerenza quando, in seguito al primo DPCM con il quale Conte impose il lockdown, ritrattò chiedendo l’apertura delle aziende ma anche delle Chiese perché – leggete e tremate – “la scienza da sola non basta per combattere il Coronavirus”. Pensate sia finita qui? Vi sbagliate.

Dopo aver criticato per più di un mese l’esecutivo e aver fatto circolare l’ennesima fake news – anche se in questo è coerente – relativa ad una fantomatica approvazione del MES, o “fondo salva-Stati”, da parte del governo, ribadendo la necessità di puntare sui più favorevoli eurobond\coronabond, giovedì scorso al Parlamento Europeo il suo partito si è reso protagonista dell’ennesimo ed incredibile cambio di rotta.

In quell’occasione si è votato un emendamento proposto dal gruppo dei Verdi su una risoluzione del Parlamento Europeo in merito alla risposta dell’UE alla pandemia, con la quale si chiedeva la creazione dei coronabond per condividere il debito futuro accumulato dagli Stati membri per fronteggiare l’emergenza. Per essere più precisi, il testo era il seguente: “Per preservare la coesione dell’Ue e l’integrità della sua unione monetaria, una quota sostanziale del debito che sarà emesso per combattere le conseguenze della crisi del Covid-19 dovrà essere mutualizzato a livello UE”.

Esito della votazione? La mozione è stata bocciata per i voti contrari dei rappresentanti della Lega e di una parte dei rappresentanti di Forza Italia, con il cui voto favorevole sarebbe stata aritmeticamente approvata. Prima criticano il Mes e invocano i coronabond quale unica soluzione e poi votano a sfavore insieme agli attuali “nemici” dell’Italia, tra cui in prima linea l’Olanda.

Per l’ennesima volta la Lega ha fatto tutto il contrario di ciò che ha sostenuto per mesi, dimostrando che la sua azione politica è finalizzata unicamente ad aumentare il suo elettorato, senza neanche un barlume di concretezza, di consapevolezza e di coerenza. Anche se forse un margine di coerenza è ravvisabile anche nell’agire della Lega e del suo leader: si dimostrano, giorno dopo giorno, coerentemente incoerenti.


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